ROMA – 1.380 euro in formaggi, 76.856 euro in telefonate varie, 46 mila 534 euro in pranzi e cene (almeno quelle fatturate), 30.862 euro in alberghi, 50.990 ero in arredamenti di interni: queste, secondo gli investigatori che hanno al vaglio 102 pagine di estratto conto, alcune delle spese folli del gruppo Pdl della Regione Lazio. Soldi destinati ai gruppi e spesi per motivi personali, per un ammontare, secondo Repubblica, di 5 milioni e 900 mila euro. Spese gestite da Franco Fiorito in due anni e per la maggior parte anonime, secondo la prassi dei foglietti “richiesto-ricevo”: sull’estratto conto del Pdl Lazio ci sarebbero 264 bonifici senza causale nè intestatario. E secondo gli investigatori era proprio questa la prassi seguita: non si metteva il perché e il chi riceveva, così da mischiare pagamenti realmente “per la politica”, con quelli “fittizzi”.
Secondo il Corriere della Sera, questi bonifici “anonimi” iniziano a uscire dal conto Unicredit del Pdl come un fiume in piena nell’agosto del 2011 con un picco nella primavera scorsa. Spese talvolta altissime e, secondo la procura, tanti sprechi. Come ad esempio aver deciso di assumere sotto contratto circa 40 persone esterne alla Regione come collaboratori a disposizione di ogni consigliere, anche se i dipendenti interni alla Pisana non mancavano.
Ma le spese “allegre” non finirebbero qui: secondo Repubblica il 9 maggio di quest’anno il conto Unicredit registra l’addebito di una carta di credito “Cirrus Maestro” che paga un conto di 1.380 euro al “Caseificio Valleverde”, in via Casilina sud 373 (Roma). Pecorino, formaggi, bufale? A spese del partito. Tra il maggio del 2010 e il luglio di quest’anno, scrive Repubblica, dal conto Pdl dell’Unicredit sarebbero stati presi 46 mila 534 euro per pranzi e cene in trenta diverse locande o taverne; 30.862 euro per alberghi; per l’elettronica 5.018 euro, per l’arredamento di interni 50.990 ero.