ROMA – Se finora Franco Fiorito aveva minacciato ma non detto, e minacciato solo nel Pdl, adesso allarga la mira e dice: ”Facevano così anche altri gruppi consiliari”. Un incubo per tutto il Lazio quindi che viaggia su un sottile avviso ai naviganti: io so tutto, e posso “sputtanarvi” anche domani. Un avviso non più riservato solo ai suoi ormai ex compagni di partito, ma anche a tutti gli altri. Un avviso che fa tremare il Lazio, nessuno escluso se è vero, come ha fatto intendere “er Batman” che di pulito non c’è praticamente nessuno. Tremano tutti quindi, o quasi, perché i magistrati ora ci vogliono vedere chiaro e capire se queste ultime dichiarazioni di Fiorito sono farneticanti o veritiere. .
Le nuove accuse di Fiorito, al suon di “così fan tutti” che ricorda tanto un certo socialismo craxiano d’annata, sono arrivate nel corso del colloquio con il Gip Stefano Aprile durante l’interrogatorio di garanzia. Fiorito avrebbe spiegato che il lievitare delle indennità in base al cumulo delle cariche era una regola adottata anche in altri gruppi consiliari.
Fiorito ha precisato davanti al Gip che il modus operandi del cumulo cariche-aumento indennità ”seguiva in altri gruppi modalità e proporzioni diverse”. Parole che saranno oggetto di analisi e di approfondimento da parte dei magistrati e che potrebbero far allargare l’inchiesta e non limitarla ai fondi del gruppo Pdl.
‘Er Batman’ ha anche detto che ”Mario Abbruzzese sapeva dei fondi” ed è dunque tornato ad accusare il suo acerrimo nemico all’interno del Pdl. “Era a conoscenza – ha detto Fiorito al Gip – di come i soldi venivano spartiti” e avrebbe fatto in modo che ”il denaro venisse accantonato nelle casse della Regione per andare incontro alle esigenze dei consiglieri”. Mentre ha precisato che ”non tutti i componenti del suo gruppo consiliare erano a conoscenza della tripla indennità a lui attribuita”. Fiorito ha invece indicato come ”colleghi che sapevano” i quattro componenti della commissione bilancio del suo gruppo: Romolo Del Balzo, Ernesto Irmici, Stefano Galetto e Andrea Bernaudo.
Fiorito, dieta in cella. Intanto Fiorito viene tenuto a “dieta” forzata: dalla sua cella di Regina Coeli dove è detenuto, sono state tolte tutte le merendine e tutte le lattine di bibite gasate. Basta coca cola e aranciata che sono ‘incompatibili’ con il suo stato di salute così come basta con le merendine al cioccolato, ordinate in grande quantità allo spaccio interno del penitenziario romano nel quale l’ex capogruppo del Pdl si trova da due giorni. I medici di Regina Coeli sembra non abbiano avuto dubbi, in giornata, a dare un ‘taglio’ netto alle richieste di ‘Batman’ che mercoledì mattina aveva ordinato casse di bibite gasate e pacchi di merendine. Il rischio, gli è stato spiegato, potrebbe essere quello di un peggioramento delle sue condizioni di salute. Ma c’e’ anche chi ‘malignamente’ sussurra tra le mura del carcere, ”e chi doveva pagare tutte le ordinazioni se e’ arrivato qui con poche decine di euro?”. Quello che per Batman ora proprio non ci vuole è forse un debito con l’amministrazione penitenziaria.