VITERBO – Un milione di euro passato dai due conti del gruppo regionale del Lazio del Pdl a quelli dell’ex capogruppo Franco Fiorito. Su questo flusso di denaro si stanno concentrando le indagini della Procura di Roma. Franco Fiorito come Luigi Lusi. Più passano i giorni e più questa sembra essere l’idea della quale si stanno convincendo gli inquirenti della procura di Roma che indagano sulla gestione dei fondi da parte dell’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio.
Insomma, Lusi e Fiorito come in uno specchio. Sotto la lente di ingrandimento dei magistrati di piazzale Clodio, è arrivata infatti una relazione della guardia di finanza, sul percorso di circa un milione di euro usciti dai due conti del Pdl e finiti nei conti correnti, una decina, di Fiorito. Da qui la contestazione di peculato, reato che si prende in esame nel caso in cui la presunta sottrazione di danaro viene fatta da un pubblico ufficiale, come nel caso di Fiorito per effetto della sua funzione di capogruppo.
Una posizione, quella di Fiorito, al momento unico indagato nell’affaire dei fondi regionali, che potrebbe aggravarsi con il passare delle ore. Man mano cioe’ che gli inquirenti analizzano la mole di carte prelevate dalla guardia di Finanza anche nella sede del consiglio regionale del Lazio. Luigi Lusi, accusato di essersi appropriato illecitamente di circa 23 milioni dalle casse della Margherita, e per questo ancora ai domiciliari in un convento, non rivestiva la funzione di pubblico ufficiale in quanto i partiti politici sono considerati associazioni. Da qui la contestazione di appropriazione indebita (e non di peculato) aggravato successivamente dall’associazione per delinquere. Ma chi indaga e’ al lavoro non solo sul percorso dei soldi usciti dalle casse del Pdl e finiti nei conti correnti di Fiorito, ma anche sulle fatture per accertare se siano state modificate od emesse per forniture inesistenti.
L’indagine della magistrature romana sull’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio si estende anche a questo fronte. Il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il sostituto Alberto Pioletti, stanno esaminando, insieme con gli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza, le carte sequestrate e la stessa documentazione contabile depositata da Fiorito ed hanno deciso di approfondire anche il tema della regolarità delle fatture sulla falsa riga di quanto sta già avvenendo a Viterbo dove “er Batman” è stato sentito come testimone. Intanto a piazzale Clodio si sta valutando l’ipotesi di convocare, per essere ascoltati come persone informate sui fatti, i consiglieri regionali nominati da Fiorito durante l’interrogatorio della scorsa settimana.
Nei giorni scorsi c’é stato un primo contatto tra i due uffici giudiziari, ma altri si terranno nei prossimi giorni. Intanto la ex fidanzata di Fiorito, Samatha Reali, lancia accuse nei confronti dei componenti del Consiglio regionale.”Non ce n’è uno pulito. Della Pisana non mi piaceva nulla – afferma -, ogni volta che andavo lì, volevo scappare. Oggi provo tanta rabbia per essere coinvolta in una cosa di cui non so nulla”. L’ex fidanzata di Fiorito, assistita dall’avvocato Fabrizio Gallo, si dice ”pronta ad andare dai pubblici ministeri per chiarire tutto e rispondere a tutte le loro domande”. Sembra quindi pronta a riservare nuovi colpi di scena l’inchiesta romana che ha sollevato il velo su quello che era considerato “il sistema Lazio” e che ha portato alle dimissioni della governatrice Renata Polverini.