ROMA – Un esercito di fuori corso popola le università italiane, 600mila secondo le stime del ministro Francesco Profumo. Di colpe il titolare dell’Istruzione non parla ma la soluzione dice di avere in tasca: “Ci sono solo da noi, paghino più tasse”.
I numeri raccontano che i fuoricorso sono il 33,59% del milione e 782 mila iscritti all’anno accademico 2010/2011.
“All’Italia manca il rispetto delle regole e dei tempi. Credo che la scuola sul rispetto delle regole debba dare un segnale forte” perché “gli studenti fuori corso hanno un costo, anche in termini sociali”.
Se ogni università non può avere come finanziamento dalle tasse universitarie più del 20% di quanto riceve dal ministero dell’Istruzione attraverso il fondo di funzionamento ordinario, con il nuovo decreto nel computo di questo 20% non verrà considerata la quota delle tasse che deriva dagli studenti fuori corso ed extracomunitari, spiega il Corriere della Sera.
“Questo farà in modo che imparino a non perdere tempo. Non puniamo nessuno, il 20% va depurato solo perché nel tempo sono cambiate le condizioni”.
Il ministro poi però ammette che pagare di più non sempre serve: “Non credo. Penso che piuttosto bisogna valorizzare le capacità delle persone, orientandoli in maniera mirata, come stiamo facendo con il portale www.universitaly.it”.