
BOLOGNA – Disse “Gabanelli troia”: si รจ autosospeso “per il bene del partito” Marco Monari, ex capogruppo del Pd alla regione Emilia Romagna, che un anno fa si era dimesso dall’incarico di capo dei consiglieri pd perchรฉ indagato per le “Spese pazze” fatte da lui e altri colleghi di tutti i partiti con i fondi regionali.
ร stato il consigliere M5S Andrea Defranceschi a registrare, di nascosto, Monari mentre diceva queste parole in una riunione con gli altri consiglieri il 1ยฐย ottobre 2012, quando era ancora capogruppo del Pd, e ce l’aveva con i giornalisti che seguivano la cronaca politica regionale:
“Quelle teste di minchia che sono qua sotto, che sono i servi della gleba di unโaltra casta molto piรน potente della nostra”. E poi ancora: “Io guardare Report? Con quella troia della Gabanelli! Appena la vedo mi viene lโorchite“. “Ma loro (i giornalisti, ndr) non lo sanno”, continuava Monari, “sono pagati in nero, 8 euro a pezzo, darebbero via le chiappe pur di firmare perchรฉ pensano legittimamente, son tutti ragazze e ragazzi giovani, a una prospettiva di carriera quindi a loro li perdono. A chi li strumentalizza purtroppo no, ma io non sono Beppe Grillo, non ho un microfono e un palco, non lo riesco a dire, lo dico qua”.
Scrive David Marceddu sul Fatto quotidiano:
Il dialogo avviene in un momento delicato. Al settimo piano dei palazzi di viale Aldo Moro il clima รจ da bunker sotto assedio. In molti tra i presenti sono giร stati interrogati. Altri di lรฌ a poco incontreranno gli inquirenti: “Alle tre devo andare in caserma dalla Guardia di finanza, ragazzi”, dice uno dei capigruppo. Marco Monari, che si sarebbe dimesso dal ruolo un anno dopo, quando uscirono le prime notizie su cene e trasferte in alberghi e ristoranti di lusso, รจ uno di quelli che parla di piรน durante la riunione. E torna spesso sul tema giornalisti: “Non sono neanche Berlusconi, perchรฉ se fossi Berlusconi con cinque reti andrei tutte le sere in televisione a dire che quelli della carta stampata sono delle teste di cazzo“.
Il primo ottobre 2012 cโรจ una seconda riunione. I microfoni ufficiali sono ancora spenti. Niente verbali. Ma Defranceschi registra ancora: “Io cercavo di guardare la Domenica sportiva, ma mia moglie diceva: โNo guardiamoโโฆ”, racconta lโallora capogruppo Pd non sapendo di essere registrato. A questo punto si sente la voce di Defranceschi: “Come, invece di guardare Report?“. E Monari gli risponde: “Report, con quella troia della Gabanelli! Appena la vedo mi viene lโorchite. No io volevo vedere Gilardino, ma mica me lโhanno fatta vedere”.
Poi si entra nel merito delle spese contestate dalla magistratura, che in quelle settimane fece sequestrare interi furgoni di faldoni pieni di scontrini e fatture: “Ora, tutto quello che รจ stato fatto fino adesso รจ difficile da spiegare”, dice Monari. Lโallora presidente dellโAssemblea legislativa e oggi deputato Matteo Richetti (anche lui indagato nellโinchiesta), mette subito le cose in chiaro dal suo punto di vista: “Non nascondiamociโฆ la parte piรน critica delle spese ce lโabbiamo proprio su questo: pranzi, cene e rimborsi chilometrici”. Ancora Monari, il 26 settembre ragiona coi colleghi sul fatto che ogni loro rimborso รจ tracciato: “Perchรฉ cโรจ lo scontrino al gruppo ragazzi, cโรจ! Cโรจ, cioรจ รจ inutile che ci guardiamo con le facce beote eccetera, cโรจ! Cโรจ, cโรจ lo scontrino del Pub, cโรจ lo scontrino del paninoโฆ cโรจ lo scontrino”. Infine Monari ragiona sulla impossibilitร di gestire da parte sua le spese di 25 colleghi di partito (in 18 sono indagati del Pd): “Non posso sapere che cazzo fanno 25 consiglieri regionali dalla mattina alla sera in giro per lโEmilia Romagna, non lo posso sapere e soprattutto non lo voglio sapere“.
Monari, dopo la pubblicazione della registrazione, si รจ scusato con i giornalisti:
“Chiedo scusa ai giornalisti per le frasi infelici a loro riferite: si รจ trattato di parole inqualificabilmente carpite in un contesto informale. Era un periodo di fortissima pressione emotiva sono concetti che non penso, nรฉ ho mai pensato, della categoria e dei professionisti con cui ho vissuto in rapporto per tanti mesi e per tanti anni. Chiedo scusa e mi dispiace”.
Poi ha deciso di autosospendersi dal Pd,ย ma resta consigliere regionale con tutti i compensi previsti e, al termine della legislatura anticipata (si vota domenica), avrร diritto a far maturare ancora il vitalizio che percepirร a 60 anni (li compirร tra poco piรน di sei anni, in gennaio). Gli basterร versare i contributi per pochi mesi, fino a quello che sarebbe stato il termine naturale della legislatura nella primavera del 2015, per poter percepire a suo tempo il vitalizio che spetta a chi รจ stato consigliere regionale per dieci anni.
Il Pd รจ atteso domenica da un importante passaggio elettorale, le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale in Emilia Romagna e in Calabria. Elezioni anticipate in entrambi i casi: nel caso emiliano, sono dovute alle dimissioni di Vasco Errani, presidente della Regione dal 1999 al 2014 e condannato per l’8 luglio scorso per un finanziamento di un milione di euro arrivato dall’Emilia Romagna alla coop gestita dal fratello.
