Tre promesse di risoluzione definitive in meno di un mese, speriamo che sia la volta buona. Silvio Berlusconi oggi, durante il Consiglio dei ministri straordinario, ha detto che l’emergenza dei rifiuti verrà risolta in dieci giorni e che tutto “tornerà nella norma”. E’ il terzo canto del gallo in trenta giorni. In uno slancio di ottimismo Berlusconi ha anche assicurato che “sulle cave sorgeranno boschi e parchi”. In un eccesso di autodifesa Bertolaso ha detto: “Sì, ora ci sono i rifiuti ma Napoli e una città ordinariamente sporca”.
L’appuntamento per la “soluzione finale”, quindi, è fissato per il primo novembre: in quel giorno dovrebbero scomparire magicamente tutti i sacchetti di mondezza che assediano nuovamente Napoli e provincia, forse spariranno anche le barricate della popolazione inferocita. Speriamo che sia la volta buona.
Perché non è la prima occasione in cui il premier promette una risoluzione definitiva dell’emergenza rifiuti e poi l’emergenza torna ad esserci. Era il 30 settembre di quest’anno e, seduto sul suo scranno al Senato, Berlusconi assicurò che il governo aveva già “risolto definitivamente il problema dei rifiuti a Napoli”. Disse proprio, testualmente, la frase “risolto definitivamente”. Poi, a chi gli chiedeva come mai i rifiuti fossero tornati ad assediare le strade del capoluogo campano, il Cavaliere replicò dicendo: “I problemi di questi giorni riguardano la raccolta, la cui responsabilità ha un nome e un cognome: Rosa Russo Iervolino”. Ovvero il sindaco di Napoli.
Passano pochi giorni, siamo al 6 di ottobre, e Berlusconi si produce in un’altra dimostrazione di “risultati” del governo del fare. E’ a palazzo Chigi, durante una conferenza stampa e rispetto a sei giorni prima corregge leggermente il tiro. Assicura, infatti, che il problema dei rifiuti “è stato risolto al 95%”, quindi un 5% in meno rispetto a una settimana prima. Poi torna ad attaccare la Iervolino: “Quello che non funziona – dice – è la raccolta che non è responsabilità della Regione ma del Comune quindi del sindaco e dei suoi collaboratori”. Poi, però, annuncia una futura visita al sindaco di Terzigno “per risolvere la questione della discarica che produce miasmi non tollerabili dai cittadini”.
Dunque in meno di un mese Berlusconi ci ha detto che il problema rifiuti era risolto, poi risolto al 95% con dei problemi alle discariche e ora che sarà risolto entro dieci giorni. La speranza rimane, i tempi sono vaghi e mutevoli, rimane comunque da chiarire: come? Un dettaglio non da poco, visto che, tra le altre cose, Berlusconi ha a più riprese, negli ultimi due anni, rivendicato la “risoluzione” dell’emergenza rifiuti come fiore all’occhiello del governo del fare, insieme con la ricostruzione dell’Aquila.
Da Bruxelles, però, non si commuovono e dopo aver invitato il governo a “darsi una mossa” fanno sapere che i 145 milioni per la discarica non arriveranno.