Gasparri: ” Il Centrodestra è FI + Lega ma Salvini non è il leader. Quello lo sceglieremo con Metodi democratici”. Maurizio Gasparri, senatore FI e vicepresidente del Senato, analizza l’esito della ultima tornata elettorale e le prospettive del centro destra. Sulla grande strategia da seguire non ha mai avuto dubbi: solo uniti si vince e questo ovviamente vale anche per la sinistra. La domanda è: uniti con chi?
Le elezioni amministrative sono ormai state digerite dai partiti, ma gli strascichi che hanno lasciato si ripercuotono ancora sugli assetti interni delle coalizioni. Forza Italia vive mal di pancia interni che lasciano immaginare un riassetto globale del partito di Berlusconi. Dai ruoli più vicini allo stesso Berlusconi a quelli della classe dirigente.
Amministrative archiviate, ma non si può non analizzare il fatto che Marchini a Roma ha ottenuto un risultato imbarazzante, FI al 4% e Berlusconi ai box. Qual è il futuro di Forza Italia?
Un futuro decisivo per il centrodestra perché a Roma una serie di circostanze negative, errori commessi da Giorgia Meloni, dalla Lega, commessi da Guido Bertolaso, commessi da Forza Italia, hanno prodotto un risultato negativo che è anche figlio delle vicende degli anni passati. Mentre a Milano FI ha preso il 20% e la Lega 11, quindi sarebbe sbagliato pensare che tutta l’Italia sia come Milano e sarebbe sbagliato pensare che tutti i risultati futuri saranno come quello di Roma. Del resto mi pare che uno dei quesiti di queste amministrative fosse: “Riuscirà Salvini a sfondare nell’elettorato di Forza Italia e conquistare sul campo a suon di numeri la leadership del centrodestra?” Questa domanda ha avuto una risposta. Non è stato così.
La Meloni al di là di una buona performance individuale romana non ha ottenuto grandi risultati; va detto che alcuni di noi (come riportato dai quotidiani) alla fine avevano sollecitato Berlusconi, nonostante anche gli errori comportamentali della Meloni, a convergere su di lei come candidato unico, poi sono state prese altre decisioni e si è andati su Marchini che adesso, dopo due prove negative a Roma con il 10%, credo si stia occupando di altro e sia uscito, di fatto senza nemmeno entrarci pienamente, dal mondo della politica. I civici si possono imbarcare, quelli con voti e con umiltà, quelli senza voti e con umiltà, con quelli con voti ma senza umiltà vanno consultati…ma quelli senza voti e senza umiltà spendano i loro soldi da un’alta parte.
Quello che è certo è che senza Forza Italia non ci sono i numeri per una sfida vincente di centrodestra.
Quali sono i rapporti con gli alleati? Se di alleati ancora si può parlare..
Per quanto riguarda la Lega sono discreti. Sabato scorso Forza Italia ha deciso di mandare per cortesia, in quanto alleati, una delegazione (Toti, Brunetta, Romani) a questo convegno di Parma organizzato dal Carroccio che poi francamente non mi pare abbia offerto contributi, non si capisce nemmeno cosa sia emerso. Lanciare iniziative?! Ma questo lo dicono in tutti bar dove si radunano i nostri elettori.
Dovremo essere alleati per forza perché senza una alleanza non c’è un domani.
Bisogna occuparsi assieme anche di fatti concreti, io mi sto battendo in Parlamento in questi giorni in cui tutti parlano di Brexit, contro questa follia che tra venerdì e domenica ha portato nei nostri porti 12 mila africani e asiatici. Qua più che ruspe dovrebbero comprare una motovedetta…
Se Atene piange Sparta non ride. Il PD in caduta libera, mentre il voto al M5S forse non può più essere definito voto di protesta.
Il PD è in difficoltà, forse dire in caduta libera è eccessivo. Diciamo che in un mondo in cui la gente cerca novità e dà fiducia a chi appare rottamatore, resta inevitabilmente delusa dai risultati, come nel caso di Renzi, e cambia idea rapidamente. Ma come è successo con Renzi potrebbe succedere anche coi grillini, anzi è già successo. Perché in questa ode ai grillini ci si dimentica del fatto che il M5S non ha avuto successo in Toscana e in Emila-Romagna. Perché questo? In Emilia- Romagna hanno litigato per questioni economiche e si sono screditati, in Toscana a Livorno coi loro affari sono stati dei pasticcioni nella migliore delle ipotesi e sono stati ripagati. Io mi auguro che anche altrove diano la stessa prova di incapacità.
Oggi si è accorciato il tempo di durata del successo per via della crisi e dell’insoddisfazione che c’è.
Chi è il vero vincitore e chi il vero sconfitto di questa tornata elettorale?
Momentaneamente i 5 stelle sono stati i vincitori perché hanno conquistato Roma e Torino, con dei personaggi ai quali non si sarebbe affidata una macchina in doppia fila da parcheggiare in modo corretto. Vedremo che esiti avranno.
Lo sconfitto in relazione alle aspettative che aveva suscitato è certamente Renzi, basti pensare che nel 2014 aveva avuto il 40,8%…
In qualche misura si può considerare uno sconfitto anche Salvini, aveva organizzato Parma per celebrare il suo avvento alla guida del centrodestra, ha fatto un convegnuccio, con due economisti dismessi, di cui non c’era traccia sui giornali. È un elemento essenziale per l’alleanza ma non è il capotreno. Il capotreno lo decideranno i viaggiatori con dei criteri democratici.