Essere costruttori di palazzi è un’arte, e chi lo fa dovrebbe prima di tutto chiedersi se vivrebbe nelle case che costruisce e propone alla gente. Lo ha detto il principe Carlo durante una conferenza a Edimburgo a cui partecipavano i rappresentanti delle autorità locali scozzesi che si occupano di pianificazione residenziale urbana.
Durante il suo discorso, il principe ha dichiarato che sono pochi coloro che davvero si preoccupano di offrire un prodotto valido e sostenibile per i cittadini.
Tra i pochi, se non gli unici in Gran Bretagna, ha menzionato il ramo della sua fondazione che si occupa di costruzioni residenziali (Princes Foundation for the Built Environment), che però è stato spesso al centro di controversie per l’impostazione ostile all’architettura contemporanea.
“Fare i costruttori di complessi residenziali è un’arte complessa – ha detto Carlo – richiede un grosso sforzo, conoscenza e esperienza”. E la migliore prova per capire se un complesso residenziale è un buon prodotto è chiedersi se chi lo ha progettato ci vivrebbe.
“Le linee guida nella progettazione urbana – ha aggiunto il principe – spesso portano a costruire l’ennesimo isolato anonimo di palazzi, invece che un vero e proprio complesso al servizio della comunità”.
“Odio dirlo – ha continuato Carlo – ma devo: la mia fondazione è quasi l’unica che cerca di incoraggiare un approccio nuovo”.
