ROMA – La scuola a partire dal prossimo anno scolastico farà a meno di 20mila insegnanti, ma il ministro Gelmini ha garantito che nell’arco di sette-otto anni i precari esistenti ”potranno trovare definitiva collocazione, quindi un posto a tempo indeterminato, dentro la pianta organica della scuola”.
E come? Il ministro dell’Istruzione ha spiegato che la priorità adesso è evitare il formarsi di nuovo precariato. ”Per questo – ha detto – abbiamo previsto una graduale immissione in ruolo proporzionata alla capacità di assorbire posti di lavoro da parte della scuola”. Riguardo al piano pluriennale di 150 mila immissioni previsto dalla Finanziaria 2007, il ministro ha ricordato che quella legge ne subordinava l’attuazione a una verifica annuale da fare con il ministero dell’Economia e con il dipartimento della Funzione pubblica.
Quanto alla riduzione degli organici, Mariastella Gelmini, ha precisato che in realtà la contrazione di posti per il corrente anno scolastico ”risulta contenuta in circa 3.000 posti, dal momento che le riduzioni sono state in buona parte compensate dai pensionamenti. Cioè il problema del precariato in parte si risolve con i pensionamenti, in parte evitando l’insorgenza di nuovo precariato che possa appesantire la situazione già esistente e in parte – ha concluso – attraverso accordi con le Regioni”.