ROMA – La manifestazione di domenica รจ stata ”un’iniziativa nata e cresciuta nei salotti della cultura e della politica”, un insieme simile ”a quelli del popolo viola” per manifestare contro il premier. E’ l’analisi del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, in un’intervista alla Repubblica, nella quale dichiara di non cogliere nel Paese ”questa indignazione nei confronti di Berlusconi”.
Quanto alla contestazione di quell’idea di donna che, per soldi o seggi parlamentari, si ‘offra’ al potente, la Gelmini spiega: ”la dignitร delle donne รจ un argomento troppo serio per gettarlo in mezzo alla battaglia politica in questo modo. Nรฉ la Bindi, nรฉ la Finocchiaro – argomenta Gelmini – conoscono quelle ragazze se non attraverso brandelli di intercettazioni date in pasto ai giornali. E’ stata emessa una condanna preventiva nei confronti di ragazze la cui unica colpa รจ aver frequentato Arcore, le hanno messe al rogo come le streghe di Salem”.
Infine, il ministro afferma che molte donne provenienti dal mondo dello spettacolo e scelte da Berlusconi, si sono rivelate ”un ottimo investimento”: e cita la Carfagna, la ”stakanovista” Carlucci, Ombretta Colli, la Matera. In ogni caso, la manifestazione di ieri non porterร alla fine della stagione berlusconiana: ”non ci sarร la liquefazione del Psi, noi la testa di Berlusconi non la consegniamo, anzi, si dovrebbero vergognare quelli che vanno a Times Square a manifestare contro il premier. Non si denigra in questo modo il Paese all’estero”.