Generazione Italia, la fondazione vicina al presidente della Camera Gianfranco Fini, non dà peso alle mail pubblicate da Valter Lavitola su l’Avanti che dimostrerebbero la proprietà da parte di Giancarlo Tulliani della casa di Montecarlo e chiede all’editore di chiarire il ruolo di Silvio Berlusconi nella vicenda.
”Siamo seri – si legge nel sito della fondazione – la e-mail pubblicata da Walter Lavitola su l’Avanti non è nè può essere considerata la prova provata che il signor Giancarlo Tulliani sia, contrariamente a quanto egli ha sempre pervicacemente sostenuto, il vero proprietario del famoso appartamento monegasco. Il Giornale della famiglia Berlusconi la pensa in maniera diversa e, alla disperata ricerca di una pistola fumante che non c’è, spaccia per Vangelo quanto rivelato su l’Avanti”.
”L’unica verità è che – sostiene Generazione Italia – Valter Lavitola è un personaggio squalificato, un attore da B movie, un individuo da prendere con le molle piuttosto che dipingerlo come il teste chiave, la gola profonda che tutto sa e che incastra il pezzo grosso. E insieme al compagno Lavitola vanno prese con le molle anche le presunte e-mail spuntate da chissà dove, chissà come e chissà perché proprio adesso”.
Ma, aggiunge Generazione Italia, ”c’è di più: ci aspettiamo dal soldato Lavitola una smentita. Perché oggi il direttore de l’Avanti ha tirato in ballo direttamente il Presidente Berlusconi, che quindi non sarebbe proprio estraneo a tutta questa sgradevole vicenda. Lavitola ha sostenuto di avere parlato con il Presidente del Consiglio del materiale raccolto e questi, anziché invitarlo a rivolgersi immediatamente alla Procura della Repubblica, avrebbe detto allo stesso Lavitola di rivolgersi (non si sa se dietro compenso o gratuitamente) a il Giornale di famiglia. Un fatto inquietante rispetto al quale aspettiamo risposte credibili prima di fare due più due”.