“Il Giornale” di Vittorio Feltri racconta oggi di telefonate e “aiutini” tra un esponente della “cricca degli appalti” e la segretaria di Gianfranco Fini. Prima di dare conto di quanto riportato dal Giornale, che ricorda anche quanto Fini si sarebbe prodigato in Rai per aiutare il cognato Giancarlo Tulliani, ci sono da fare due considerazioni: la prima è che “Il Giornale” continua la campagna di stampa contro Fini, reo di aver dissentito e poi “divorziato” da Berlusconi; la seconda è che Vittorio Feltri, con il pezzo di oggi, ammette implicitamente che la “cricca” per gli appalti esiste e soprattutto parla di “aiuti” e appalti non proprio trasparenti provenienti dalla segreteria di Fini, che all’epoca dei fatti era ancora un esponente, anzi il cofondatore, del Pdl.
Ma vediamo cosa dice il “Giornale”. Si racconta che il 25 novembre del 2009 arrivò nell’ufficio di Fini a Montecitorio Francesco De Vito Piscicelli, socio di Diego Anemone e tristemente “celebre” per essere stato intercettato mentre sghignazzava la notte del terremoto in Abruzzo, il 6 aprile 2009. Il Giornale racconta che Piscicelli il 24 chiama la segretaria di Fini, Rita Marino e dice: “Senta dottoressa avevo bisogno di vederla un minuto per una cosa vitale…”. E la Marino: “Io sono qua”. Secondo il quotidiano di Feltri i due concordano una visita per il giorno successivo. “Chissà – scrive Il Giornale – se Piscicelli ha incontrato soltanto la segretaria o anche lo stesso Fini, in quel pomeriggio impegnato a stringere la mano, sempre a Montecitorio, al presidente del Turkmenistan, Gurbanguly Berdymukhammedov”.
Sempre il quotidiano di Feltri, comunque, dice che quell’incontro sarebbe stato fondamentale “per sbloccare un pagamento da 1,5 milioni di euro a Piscicelli per l’appalto relativo alla costruzione della piscina di Valco San Paolo per i mondiali di nuoto a Roma”. Tanto, si legge ancora sul Giornale, “da meritarsi un bel regalo in occasione del Natale. Intercettato al cellulare con la sua segretaria, Piscicelli chiede: ‘È tutto pronto?’. E l’altra: ‘Quello di Rita Marino sta sulla scrivania’”.