Sulla giustizia Berlusconi e Fini ora sono d’accordo. Dopo due ore di colloquio serrato a Montecitorio il premier e il presidente della Camera hanno raggiunto l’intesa sui processi che avranno tempi più ridotti. Quello che Berlusconi ha definito un incontro Ā«andato beneĀ» ha segnato un passo avanti verso un disegno di legge in materia, come ha spiegato lo stesso Fini: Ā«Il premier ha garantito stanziamenti in finanziaria. Si ĆØ ragionato sulla possibilitĆ di presentare un ddl per definire tempi certi entro cui si deve svolgere il processo nei suoi 3 gradi. Nei prossimi giorni sarĆ presentato e sarĆ relativo alla definizione dei tempi del processo unicamente per gli incensuratiĀ». Il tempo massimo sarĆ Ā«entro sei anniĀ».
Nel faccia a faccia tanto atteso il presidente della Camera ha tenuto a chiarire che non ci sarĆ la prescrizione breve, definita Ā«un’ipotesi impraticabileĀ», ma parlare di immunitĆ parlamentare per lui non ĆØ Ā«uno scandaloĀ». Ā«Abbiamo in Italia un assetto di tipo legislativo originale. Mentre infatti i parlamentari nazionali non godono di alcuna immunitĆ , quelli europei sƬ. GiĆ questa considerazione dimostra che discutere dell’opportunitĆ dellāimmunitĆ parlamentare non ĆØ unāipotesi che deve destare scandalo. Non deve essere impunitĆ : bisogna garantire che vi sia per il potere legislativo la possibilitĆ che la Costituzione definisce, cioĆØ di agire in piena autonomia senza per questo limitare il diritto del potere giudiziario di indagare e stabilire la veritĆ dei fattiĀ», ha spiegato l’ex leader di Alleanza Nazionale.
In materia di riforme ha detto la sua anche il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, che storce in naso sull’ipotesi di cancellare i processi: Ā«Se vogliono migliorare il servizio giustizia siamo qua a dire sƬ, se vogliono cancellare i processi in corso siamo qua a dire no. Noi abbiamo giĆ fatto una riflessione attenta, per noi la riforma dell’immunitĆ parlamentare non ĆØ da mettere all’ordine del giorno. Ć necessario invece ridurre il numero dei parlamentari, riformare la legge elettorale e parametrare i costi della politica a quelli europeiĀ», ha spiegato.
Tra Berlusconi e Fini, prima dell’incontro, le idee in materia di durata dei processi e sulla loro prescrizione erano piuttosto diverse. Dopo la bocciatura del lodo Alfano era spuntato quello a nome di Niccolò Ghedini, che mira a proteggere il premier spostando i procedimenti a Roma. In realtĆ , anche se il faccia a faccia con Fini si ĆØ concluso con un “accordo”, Berlusconi non ha intenzione di rinunciare alla sua battaglia sulla giustizia.
