Giustizia, Giulia Bongiorno: "No a pasticci su corruzione"

ROMA – ''Massima fiducia nel ministro Severino'', ma accettare di trattare lotta alla corruzione, responsabilita' civile dei magistrati e intercettazioni ''tutte insieme'' significa ''aprire il mercato dei 'commi': magari un gruppo accetta un aggravamento di pena sulla corruzione in cambio di una stretta sulle intercettazioni o di un allargamento della resonsabilita' dei giudici. Il che sarebbe intollerabile''. Lo dice a Repubblica Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera.

L'esponente di Fli sottolinea di vedere ''tre pacchetti, non uno'', leggi ''eterogenee'' che non c'e' ragione di trattare insieme. Bongiorno dice di apprezzare ''novita' positive'' sulla corruzione e ''lo sforzo teso a rimodellare alcune fattispecie'', ma si dovrebbe ripensare a suo avviso anche a un reato ''sbiadito'' come il falso in bilancio perche' ''e' nelle pieghe dei bilanci che spesso si annida la provvista della corruzione''. Bongiorno boccia invece lo ''spacchettamento'' della concussione, che ''spesso si attua in forme subdole'' ma ''non meno odiose''.

Sulle intercettazioni ''e' inaccettabile – spiega – che si pretenda di evitare qualsiasi informazione sui contenuti rilevanti'', anche se ''non e' civile che brandelli di conversazioni spesso private finiscano sui giornali''. Sulla responsabilita' civile, aggiunge, il ministro ha gia' fatto passi in avanti rispetto al testo Pini, ''che avrebbe paralizzato l'attivita' giudiziaria'', ma si ''potrebbe lavorare ancora sull'azione di rivalsa''.

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luiss_vcontursi