ROMA – Il governo ha posto la fiducia al ddl cosiddetto ‘allunga processi’ in discussione nell’Aula del Senato. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito al termine della discussione generale sul provvedimento. La seduta è stata immediatamente sospesa per consentire la riunione della Conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. Il voto blindato da fiducia non consente all’opposizione la presentazione di emendamenti, limitando al minimo la corrente dialettica parlamentare.
Immediata la levata di scudi del Pd. “Se il governo si assume la grave responsabilità di mettere la fiducia su un provvedimento di natura parlamentare come quello sul processo lungo, è necessario che il neoministro della Giustizia Nitto Palma venga subito in Senato a spiegare il perchè. Una decisione del genere, assolutamente ingiustificata non si spiega se non con la necessità di salvare il Presidente del Consiglio da uno dei suoi tanti processi. È una cosa inaccettabile. E tutto questo avviene nel silenzio più totale e nel totale asservimento della Lega ai bisogni del Presidente del Consiglio, Berlusconi”, dice la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro.
E continua: “In una situazione del Paese gravissima, testimoniata anche oggi dalle notizie sulla Borsa in cui servirebbe un clima politico positivo e costruttivo, ci troviamo invece di fronte a un governo e una maggioranza di irresponsabili che, per gli interessi di un premier disperato, ancora una volta umiliano il Parlamento, la Giustizia, il nostro Paese”.
Il leader di Italia dei Valori Antonio Di Pietro chiama “subito alla mobilitazione di massa contro il governo”. “Se il buongiorno si vede dal mattino – ha affermato Di Pietro – siamo proprio messi male, visto che nel suo primo giorno da ministro Nitto Palma si è reso complice di azioni a tutela della criminalità e non della giustizia. Infatti, oggi, con la fiducia posta al ddl sul processo lungo, peraltro d’iniziativa parlamentare e su cui il governo avrebbe fatto meglio a non metterci becco, l`esecutivo e la maggioranza dimostrano che per risolvere i problemi del ben noto imputato sono disposti ad allungare, fino all`inverosimile, decine di migliaia di procedimenti per non farli arrivare a sentenza”.
“La politica oggi appare debole, irrimediabilmente divisa e incapace di scelte coraggiose, coerenti e condivise”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al convegno sulla Giustizia a palazzo Giustiniani, sottolineando la necessità di “uno scatto e di una svolta non foss’altro per un istinto di sopravvivenza nazionale”. E sulla giustizia Napolitano ha detto di voler “mettere a fuoco il punto critico insostenibile cui è giunta la questione deviata da conflitti fatali tra politica e magistratura”.
