Giustizia. Napolitano: “Allontanare rischio di interventi contingenti”

Il presidente della Repubblica torna a parlare di riforma della giustizia. Bisogna «allontanare il rischio di interventi legati alle contingenze», ha detto Giorgio Napolitano in un messaggio inviato al presidente dell’Associazione tra gli studiosi del processo penale “Gian Domenico Pisapia”, prof. Ennio Amodio.

«Il XXI Convegno nazionale dell’Associazione tra gli studiosi del processo penale ‘Gian Domenico Pisapia’ è quest’anno dedicato alla celebrazione del ventennale del codice di procedura penale, primo codice dell’Italia repubblicana. Alla sua elaborazione contribuirono docenti universitari, magistrati e avvocati in un sereno confronto con il Parlamento, sotto la guida illuminata di Gian Domenico Pisapia, Giovanni Conso, Marcello Gallo e del ministro della Giustizia di allora, l’appena scomparso, compianto Giuliano Vassalli», ha detto il capo dello Stato.

«Il codice del 1989 è stato oggetto di numerose modifiche collegate a pronunce della Corte costituzionale, alla necessità di adeguare l’ordinamento ai principi del giusto processo introdotti nell’articolo 111 della Costituzione ed a situazioni di tragica emergenza. Non sempre si è trattato di modifiche organiche; anche di recente ho dovuto avvertire sui rischi insiti in provvedimenti privi di quelle caratteristiche di sistematicita’ che dovrebbero invece caratterizzare in particolare normative di quella natura. In altre occasioni ho poi ricordato come provvedimenti eterogenei nei contenuti e frutto di motivazioni di corto respiro sfuggono alla comprensione della opinione pubblica e rendono piu’ difficile il rapporto tra il cittadino e la legge», ha continuato.

Fondamentale, dunque, secondo Napolitano, «è perciò il contributo che l’Accademia, e più in generale l’Associazione tra gli studiosi del processo penale, può offrire per riforme meditate e di sistema in grado di raffreddare le tensioni e di allontanare il rischio di interventi legati alle contingenze».

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Emiliano Condò