ROMA, 24 FEB – Il governo rinvia il nodo della modifica della Golden Share, sulla quale pende un rilievo della commissione europea e che, nelle bozze circolate, prevedeva la possibilita' di limitare il veto ai soli paesi extra-ue, oltre ad una diminuzione dei poteri per il Tesoro.
Quell' ''azione d'oro'', che conferisce allo Stato poteri speciali di intervento e di veto come azionista delle aziende ad ex controllo pubblico ma ormai privatizzate (come Enel, Eni, Telecom Italia, Finmeccanica e Snam) – era l'ipotesi sul mercato – prevedeva di limitarla ai soli acquisti intentati da parte di societa' provenienti da Paesi extraeuropei.
Il testo della norma, comunque, e' circolato in giornata, con l'ipotesi di proporlo come emendamento al decreto liberalizzazioni, dando la possibilita' alle societa' europee di guardare alle imprese italiane senza temere uno stop all'ultimo momento dell'azionista pubblico.
Allo Stato, veniva ipotizzato, restano ''poteri speciali'' ma piu' limitati. ''In caso di minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della sicurezza nazionale'', si legge nell'emendamento, il governo potra' esercitare ''opposizione all'acquisto, a qualsiasi titolo, di partecipazioni'' in una delle imprese ritenute essenziali e di ''rilevanza strategica'' per la difesa e la sicurezza nazionale ''da parte di un soggetto diverso dallo Stato, enti pubblici o soggetti da questi controllati, qualora l'acquirente sia un soggetto esterno all'Unione europea''.
Ma non e' questa l'unica modifica che veniva prevista per venire incontro alle richieste comunitarie. Ad essere rivisto e' anche il ruolo del Tesoro, decisamente depotenziato rispetto al passato. La nuova bozza di emendamento prevedeva infatti che non sia solo il ministero dell'Economia ad esercitare la golden share che viene distribuita invece su vari dicasteri competenti. In particolare, si legge nel testo dell'emendamento, ''il Ministro della difesa, o il Ministro dell'interno, per gli ambiti di rispettiva competenza, ovvero il Ministro dell'economia e delle finanze per le societa' da esso partecipate puo' esercitare, di concerto con il Ministro degli affari esteri e il Ministro dello sviluppo economico, oltre che con il Ministro dell'interno, della difesa o dell'economia e delle finanze, non competente nel caso specifico all'esercizio dei poteri, i poteri speciali in caso di minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della sicurezza nazionale''.