ROMA – I vostri figli minorenni guardano il porno sul web? Google si difende: “Non è colpa nostra, non dipende dalla legge”. Per il gigante di Mountain View, infatti, è solo un problema di educazione.
E’ almeno la posizione di Naomi Gummer, che per Google fa l’analista, e che definisce un “mito” l’idea che le leggi possano in qualche modo arginare il fenomeno. Le parole di Gummer arrivano nel momento in cui il Parlamento inglese chiede che per legge venga predisposto un sistema “opt-in”, di quelli che escludono automaticamente dal contenuto gli utenti che non lo richiedano in modo esplicito.
Secondo l’analista di Google, però, “l’idea che le leggi in grado di tutelare adeguatamente i giovani è un mito. La tecnologia si muove così velocemente che la legislazione è uno strumento spuntato per affrontare queste sfide. La verità è che i genitori sono complici. Si tratta di educazione, non con di problemi legislativi”.
