”Se si vota in primavera, scegliere il leader del centrosinistra convocando le primarie sarebbe una mossa sbagliatissima, che ci porterebbe a sfidare Berlusconi con un ‘Berluschino’. Bersani e Vendola dovrebbero imporsi questa riflessione. Io l’ho già fatta”. Così Antonio Di Pietro in un’intervista al Riformista in cui plaude il ministro Tremonti perché ”sta cercando in ogni modo di evitare che il suo governo, Berlusconi in testa, mandi il Paese alla bancarotta”.
Il leader dell’Italia dei valori guarda all’imminente decisione della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento e spiega che ”sul piano tecnico qualsiasi sentenza della Consulta che non sia un ‘sì’ o un ‘no’ sarebbe una decisione ipocrita. Su un fronte del genere, la Corte non può cavarsela col ‘ma anche’. Se così fosse, noi dell’Idv abbiamo già pronto un referendum”.
Nei giorni scorsi, ricorda, ”ho proposto un’iniziativa politica per ‘ricusare’ il giudice Paolo Maria Napolitano, per chiedere che si astenga dal voto sul legittimo impedimento”, lo stesso giudice ”che venne ‘sorpreso’ a cena con Silvio Berlusconi a casa di Luigi Mazzella”.
”Da membro dell’opposizione – aggiunge -, anch’io ho criticato il ministro dell’Economia perché quelle poche risorse che c’erano a disposizione andavano collocate per affrontare la questione sociale. Ma una cosa bisogna riconoscerla: l’opera di risanamento dei conti portata avanti da Tremonti in questi ultimi due anni è una cosa buona e giusta”.
In caso di caduta del governo, Di Pietro si schiera a favore del voto anticipato e invita Bersani a non corteggiare il terzo polo, che ”è più di là che di qua”.
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