ROMA – Elezioni anticipate in autunno causerebbero “danni inimmaginabili” all’Italia: ne è convinto Gianfranco Fini. In un’intervista alla Stampa il presidente della Camera parla della “grande incognita” del dopo Monti, da superare, secondo Fini, ”con la nuova legge elettorale e con alleanze che nascano dai programmi, dalle cose da fare”, alleanze con i partiti ”che si collocano entro il perimetro rappresentato dalla maggioranza attuale”, dunque senza Lega, Destra di Storace, Italia dei Valori e Sel.
Per Fini una delle riforme ineludibili è quella della legge elettorale, ”per restituire intera ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti”. In particolare su Nichi Vendola, Fini afferma che Pierferdinando Casini la pensa come lui e ”identica difficoltà avrebbe Alfano se si trovasse Maroni a fianco: fino al giorno prima su fronti opposti, e il giorno dopo come se nulla fosse insieme”.
Fini respinge il rischio di elezioni anticipate perché ”per quanti irresponsabili possano esserci in giro” esclude ”che vogliano spingersi a tanto”, ma intravede un altro pericolo: ”che l’ultimo scorcio di legislatura, anziché spingere Pd e Pdl a sostenere il governo, li renda sempre più interessati a piantare bandierine qua e là”.
Sui tagli alla spesa pubblica Fini auspica il confronto tra governo, gruppi politici e parti sociali, a patto che ”non diventi una telenovela”. Diminuire i dipendenti pubblici per il presidente della Camera non è un tabù, ma bisogna anche cominciare a risparmiare ”sui beni e servizi”.
Altro suggerimento arriva sull’Imu: ”poiché è una sorta di patrimoniale – spiega -, prenderei in considerazione l’ipotesi di detrarla dalla dichiarazione dei redditi”. ”Ineludibile” la riforma del sistema elettorale, mentre per il leader di Fli ”questo baratto con cui Lega e Pdl stanno ipotizzando un’elezione diretta del Presidente in cambio del Senato federale, sembra solo un’operazione propagandistica e Fli ha contribuito a bocciarla”.