Il governo incassa 342 si’ sulla fiducia, ma i voti di Fli risultano a questo punto determinanti, perche’ senza i deputati ‘finiani’ la maggioranza scende sotto soglia 316, a quota 310. Dai 342 sì di oggi vanno, infatti, sottratti 32 voti dei parlamentari di Fli.
Il gruppo, in effetti, e’ composto da 35 deputati dai quali va però escluso il presidente della Camera che, per prassi non vota e si scende, quindi a 34, dai quali vanno tolti i due esponenti di Fli che hanno votato contro la fiducia (Mirko Tremaglia e Fabio Granata). Dunque, togliendo dai 342 si’, 32 parlamentari finiani si scende a quota 310 che calano ulteriormente a 306 togliendo i 4 parlamentari dell’Mpa che oggi hanno votato si’ (il quinto, Aurelio Misiti non ha partecipato a voto).
Il pallottoliere della maggioranza ha, però, anche una serie di variabili. Per cominciare vanno considerati i due esponenti della maggioranza che non sono riusciti ad esprimere il proprio voto, ovvero il finiano Roberto Menia e Giancarlo Pittelli (Pdl) che avrebbero fatto lievitare a 344 i sì alla fiducia. Tra i voti, poi, che sono mancati alla maggioranza si può contare anche quello di Antonio Gaglione di Noi Sud che non ha partecipato al voto ma il cui gruppo ha appoggiato il governo.
C’e’, poi, Massimo Calearo, ex Api che si e’ astenuto, ma che fino all’ultimo ha valutato anche l’opzione del si’. Tra gli esponenti delle Minoranze Linguistiche, due si sono astenuti, mentre ha votato no Rolando Nicco. Dal gruppo misto a dare man forte alla maggioranza è arrivato anche il si’ dell’ex Idv Americo Porfidio.