MILANO – La chiusura del canile Green Hill adesso è davvero vicina. L’emendamento promosso dall’ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla sul divieto di allevare cani, gatti e primati destinati alla vivisezione ha ottenuto il via libera della commissione Politiche comunitarie della Camera. Il testo recepisce la direttiva comunitaria 2010 e arriverà quindi all’esame dell’aula di Montecitorio già la prossima settimana.
Il cuore di questo emendamento che da mesi tiene con il fiato sospeso gli italiani riguarda la chiusura di Green Hill. “Si tratta di un comma che ho scritto e voluto con molta determinazione, ha detto Brambilla. In attesa che volga al termine l’inchiesta aperta presso il tribunale di Brescia, aperta in seguito all’esposto che come ministro ho presentato alla Procura della Repubblica ed ai Nas lo scorso mese di ottobre per denunciare le condizioni di maltrattamento degli animali detenuti dentro la Green Hill, l’unica garanzia di risultato passa attraverso l’approvazione di una legge che vieti tale censurabile attività in Italia. Quando l’iter parlamentare sarà terminato, allevare cani, gatti e primati per la vivisezione non sarà più possibile nel nostro Paese e la multinazionale Marshall, proprietaria dell’allevamento lager, dovrà fare le valigie e chiudere per sempre. Sono davvero lieta dell’ulteriore voto favorevole di questa mattina, che avvicina ancora di più questo momento. Quell’orrore sta per finire”.
“Purtroppo, ha detto Brambilla, la legge comunitaria non portava all’ordine del giorno l’abolizione della vivisezione, che è il grande obiettivo che deve essere raggiunto ad ogni costo, nell’interesse degli animali ma anche della nostra salute. Abbiamo quindi potuto intervenire esclusivamente emendando in termini migliorativi i diversi punti previsti da quella che considero una direttiva sciagurata e che ancora non posso credere che abbia ottenuto il voto di così tanti europarlamentari. Alcune di quegli articoli, come ad esempio l’utilizzo di cani randagi per la vivisezione, non avevano bisogno di intervento perché già superati dalla nostra legge 281, che tutela gli animali randagi e vaganti. Ma abbiamo invece reintrodotto l’anestesia obbligatoria che era stata tolta, come abbiamo vietato la sperimentazione con gli animali per scopi didattici di ogni genere”.
L’ex ministro del Turismo ha spiegato di aver inserito nell’emendamento l’obbligatorietà di intervento del Consiglio Superiore di Sanità, l’organo supremo del quale fanno parte anche veterinari, per autorizzare esperimenti che diversamente avrebbero richiesto solo il vaglio di qualche funzionario ministeriale. Brambilla ha detto di aver fatto introdurre anche “la previsione di destinare congrui finanziamenti ai metodi alternativi, un tema che a Bruxelles era stato solo toccato marginalmente e che invece rappresenta la strada da percorrere per superare definitivamente la vivisezione che, ripeto, è l’unico obiettivo da perseguire”.