Capelli raccolti in un caschetto nero impertinente e sensuale su di un viso massiccio che tradisce forza e mascolinità. A guardare il nuovo candidato dei Verdi alle prossime elezioni regionali in Liguria non si può rimanere indifferenti. Marco Canepa, detto «Valentina», il camallo transessuale sostenitore e simbolo delle battaglie a favore dei diritti della comunità gay è una persona di poche parole ma con un carattere d’acciaio.
Dopotutto l’ambiente dei portuali di Genova non è dei più facili. Gente abituata a lavorare. Il termine dialettale camallo veniva usato fino a pochi decenni or sono per indicare gli scaricatori delle navi nel porto di Genova ma anche in quello di Savona.
Oggi tale attività può essere considerata estinta, essendo ormai completamente meccanizzata e potendosi avvalere di potenti elevatori. Il termine invece mantiene comunque una sua forte valenza nella città. Resta comunque a definire la memoria di una categoria di genovesi legata al porto ed alle sue attività, dotata anche di una sua connotazione politica ed un suo peso nella vita cittadina.Come molti altri termini del dialetto ligure, venne mutuato dall’arabo, dove “hamal” significa dromedario, il noto animale da soma che in italiano definiamo anche cammello.
Il partito dei verdi, per bocca del suo presidente regionale Cristina Morelli, sta impostando tutto il programma sull’ambiente. “No al nucleare, no alle centrali a carbone, sì allo sviluppo delle energie rinnovabili” ha spiegato la presidente Morelli “no alle deroghe sulla caccia, no alla cementificazione delle coste, no alla Gronda di Genova, no al Terzo Valico: sarà questo il programma dei Verdi per la Liguria».
