Il Giornale di casa Berlusconi dà notizia della mega convention anti Berlusconi svoltasi sabato a Milano: “Al Palasharp di Milano l’editore di Repubblica tiene a battesimo l’autore di Gomorra davanti alla folla giustizialista che ha dimenticato i suoi guai giudiziari: dal crac del Banco Ambrosiano alle accuse di insider trading e falso in bilancio. L’ingegnere scarica Veltroni dopo averlo ripescato e strizza l’occhio a Franceschini. Lo scrittore nel suo discorso cita tutti: da Gobetti e Borsellino a don Milani. Non Berlusconi”.
Scrive Mario Giordano: “Se questo era un battesimo, è tutto regolare: in prima fila c’era il padrino. Carlo De Benedetti, appunto. Proprio come in una perfetta liturgia secondo il vangelo di Repubblica : il neonato (leader) Roberto Saviano è stato immerso nell’acqua purificatrice, la folla dei fedeli si è inginocchiata, l’Ingegnere ha preso in braccio il suo nuovo figlioccio politico. E davanti all’altare del Palasharp ha rinnovato le promesse di fede della chiesa democraticamente corretta: «Credi in Dio, padre delle Procure onnipotenti? Credo! Rinunci a Satana Berlusconi, alla Mondadori e alle sue tentazioni? Rinuncio! ». La messa è finita, andate e non dategli pace. Così sia.
Alla cerimonia c’erano tutti, con gli occhi rossi e il cappello in mano: del resto non capita spesso di tenere a battesimo un nuovo leader. Oddio, a De Benedetti capita piuttosto sovente: l’ultimo è stato Veltroni, ma non è nemmeno arrivato a far la prima comunione, poveretto. Così adesso l’Ingegner padrino ci riprova: punta sull’autore di Gomorra , che è più credibile di Walter, ha più appeal di D’Alema, a differenza di Franceschini sa vendere libri, a differenza di Di Pietro conosce la grammatica e piuttosto che dire come Bersani «mica possiamo mettere insieme una scarpa e una ciabatta» si farebbe tagliare la lingua. Date le circostanze, è il meglio che la sinistra possa produrre”.