E’ il giorno dopo l’ultimo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, quello in cui รจ stata fissata per l’estate la discussione in Parlamento del ddl intercettazioni. E i due principali giornali di destra vicini al Cavaliere, “Libero” di Maurizio Belpietro e “Il Giornale” di Vittorio Feltri si schierano, uniti, contro il “sabotatore” del Pdl, quello che Feltri chiama “l’extracomunitario del Pdl”, ovvero Gianfranco Fini. Reo di essersi opposto all’approvazione rapida e con colpi di mano (vedi questioni di fiducia a go go) del disegno di legge sulle intercettazioni. Una legge che ai finiani non รจ mai piaciuta. Almeno cosรฌ come disegnata dai berluscones.
Sia Feltri che Belpietro, dunque, nei rispettivi editoriali, non perdono l’occasione per attaccare aspramente il presidente della Camera. Il primo afferma senza mezzi termini che il comportamento di Fini รจ in contraddizione con la sua carica ufficiale. La stessa cosa che a Fini aveva detto lo stesso Berlusconi all’epoca del Congresso-rissa del Pdl con quella frase che non lasciava adito a dubbi: “Se vuoi fare politica allora dimettiti”.
Ma Feltri va anche oltre. “La perfetta sintonia tra Fini e la sinistra nel rallentare l’iter parlamentare della legge รจ puramente casuale? – si chiede nell’editoriale dal titolo “Fini รจ una risorsa ma per l’opposizione” – Potrebbe esserlo se si limitasse alla presente circostanza, viceversa si registra spesso al punto da far nascere il sospetto, o la certezza, che il presidente della Camera ormai nel Pdl sia un extracomunitario, estraneo ai costumi della maggioranza, fervido antiberlusconiano pur essendo stato eletto con i voti di quei fetentoni di berlusconiani”. “Lui รจ una risorsaย – chiosa Feltri – Del Pd e dell’Idv”.
Non รจ da meno Belpietro che nel suo editoriale “Gianfranco vuole rifare la legge elettorale” ipotizza che il presidente della Camera si stia organizzando per eliminare le soglie di sbarramento nell’accesso al Parlamento per evitarsi la morte politica. “L’operazione di sabotaggio – scrive – potrebbe dispiegare i suoi effetti piรน devastanti a settembre, quando il governo rilancerร il tema delle riforme. Il cofondatore, per il quale ormai l’unico obiettivo รจ l’eliminazione di Berlusconi, si preparerebbe a lanciare la sfida per cambiare la legge elettorale. Con quella attuale il suo destino politico, una volta conclusa la legislatura, รจ segnato: con il Cavaliere in sella, uno sbarramento dell’otto per cento al Senato e del quattro alla Camera, Fini non ha alcuna possibilitร di sopravvivenza politica”.
