“Se la suocera di Gianfranco Fini viene pagata dalla Rai un milione e mezzo di euro, la moglie di Italo Bocchino, il vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera che si è dimesso ieri, ne guadagna sei. E ne riceverà anche di più se un altro progetto andrà in porto”. Esordisce con queste parole nero su bianco la prima pagina del Giornale di questa mattina, 30 aprile. Il quotidiano di proprietà di Paolo Berlusconi e diretto da Vittorio Feltri torna così dopo la vicenda legata alla suocera del presidente della Camera a sferrare un attacco alla consorte del finiano Bocchino.
La società della moglie di Bocchino e i contratti Rai. “La moglie del finiano rissoso Gabriella Buontempo – riferisce l’articolo di apertura – è titolare di una società, la Goodtime Enterprise, che da tempo lavora per la Tv di Stato, producendo fiction, ramo d’oro dell’azienda”. L’ultimo contratto ottenuto sarebbe secondo il quotidiano una serie in sei puntate intitolata La Narcotici dal budget di circa sei milioni: un milione a puntata per sei puntate.
“Nel paniere della Goodtime ci sonoaltre serie come Il grande Torino – prosegue il pezzo – andata in onda nel 2005 con successo d’ascolti, Le ali e La stagione dei delitti”. Non finisce qui. Secondo il giornale di Feltri per l’autunno la moglie di Bocchino era “in procinto di ottenere la realizzazione di un altro programma importante: uno show ideato da Baudo. A metà tra fiction e intrattenimento, doveva raccontare in quattro puntate di prima serata i grandi fatti della cronaca (dagli amori ai gialli) attraverso delle docufiction”. Per questo programma – si legge nell’articolo – la società della moglie di Bocchino in un primo tempo aveva proposto un pacchetto chiavi in mano di tutto il programma, si dice a un costo, di mercato, di circa 800mila euro a serata: alla fine si era convenuto che sarebbe stato meglio produrre internamente lo show affidando alla Goodtime la realizzazione delle sole docufiction”, che ora “dopo la bufera finiana, non si sa se andrà in porto”
A giugno le decisioni sul palinsesto. Il direttore di Raiuno Mazza tornerà dal Sudafrica la prossima settimana per la definizione dei palinsesti della prossima stagione. E secondo il Giornale “nella Tv pubblica, sulla distribuzione delle produzioni alle società esterne e sulla scelta di star e starlette, influiscono molto le diatribe politiche e le posizioni di potere”. Un riferimento chiaro alla rottura tra Fini e Berlusconi, un episodio che potrebbe avere “delle conseguenze”.
Ma il contrasto tra Fini e il premier non avrebbe alcuna correlazione con gli attacchi sferrati dal Giornale alla terza carica dello Stato, almeno secondo il suo direttore. Feltri, infatti, in un editoriale si difende e respinge le presunte accuse fattegli durante il programma radiofonico di radio2, “un giorno da pecora”, secondo il quale Feltri attaccherebbe in modo mirato gli avversari politici di Berlusconi.
I contratti della suocera di Fini. L’articolo di oggi non si “limita” però alla moglie del finiano Bocchino e alla suocera di Fini, esaminando inoltre “quali altri amici e parenti del presidente della Camera” abbiano contratti con la Tv pubblica. Dalle colonne del Giornale si torna dunque sulla famiglia di Elisabetta Tulliani, la compagna di Fini: “la società intestata alla mamma di Elisabetta, Francesca Frau – ribadisce il Giornale – realizza per il pomeriggio di Raiuno una parte del programma Festa italiana condotto da Caterina Balivo” e “attraverso un intreccio di società (tutte domiciliate in viale Mazzini 114, cioè a pochi passi dalla sede centrale della Rai), dietro la signora Frau c’è il figlio Giancarlo, fratello di Elisabetta”. Tutte società “sorte da pochi anni, più o meno da quando la signora Tulliani si è fidanzata con Fini”.
Il quotidiano di Feltri sottolinea che “la Absolute Television Media (intestata per il 51 per cento alla signora Frau) ha un contratto fino a giugno e sembra fosse già in discussione il rinnovo del contratto per la prossima stagione televisiva che prevedeva anche un possibile aumento del compenso”. Tutto rimandato al momento dell’ufficializzazione dei palinsesti, dunque.
La Casa di Produzione di Barbareschi. In ballo anche la casa di produzione Casanova, fondata da Luca Barbareschi, molto amico di Fini. “Nonostante l’attore abbia affidato la società a un blind trust quando è diventato deputato – scrive il Giornale – è stato lui a trattare il progetto per realizzare all’interno di Domenica In unoshow dedicato ai talenti. Si parla di una cifra di circa 100mila euro a puntata, che per circa trenta domeniche (da ottobre a maggio prossimi), farebbero tre milioni di euro”.
Il programma di Pino Insegno. Ma gli amici della terza carica dello Stato non sono finiti. Il Giornale cita anche Pino Insegno, “compagno di fede calcistica di Mazza e Fini, tifosissimo della Lazio”. Insegno a giorni apparirà in Tv per presentare il gioco estivo Reazione a catena, su Raiuno agli inizi di giugno.