
Gennaro Mokbel “ebbe contatti con primari esponenti della scena politica nazionale” per aggiudicare “un posto” da candidato a Nicola Di Girolamo nelle file del Popolo della Libertà.
A rivelarlo sono le intercettazioni in mano al giudice per le indagini preliminari, Aldo Morgigni, che ha chiesto l’arresto per il senatore per pericolo di fuga all’estero «dove dispone di un patrimonio illecitamente accumulato di notevolissima entità».
Mokbel chiamò Di Girolamo: «Dobbiamo trovare un altro partito dove infilarti, perchè ieri sera qui è venuto il senatore De Gregorio, l’onorevole Bezzi, tutti quanti si so messi a taranterellà. Però, siccome De Gregorio è l’unico che ha l’accordo blindato con Berlusconi… Cioè si presenta in una delle liste…» continuando «… So successi de tutti accordi, e poi fanno la segreteria nazionale, non io, allora io adesso preferisco vedere se te trovo la strada sempre per Forza Italia, che sarebbe ancora meglio, domani mi viene la persona in ufficio…».
Per Di Girolamo praticamente c’era un solo posto disponibile nelle liste per il Senato circoscrizione italiani residenti all’estero. Secondo il gip «nel gennaio 2008, di fronte alla previsione di nuove imminenti elezioni politiche, Gennaro Mokbel mette in moto una vera e propria organizzazione che riesce in brevissimo tempo a costruire, prima, e rendere vincente, poi, la candidatura al Senato dell’avvocato Di Girolamo, da sempre organico all’associazione criminale per cui si procede. Che si sia trattato della candidatura e della possibilità di ingresso nel mondo delle istituzioni pubbliche dell’intero gruppo criminale facente capo a Mokbel – con ciò che ne sarebbe conseguito per gli interessi (di “affari” parlano i sodali) dell’intera associazione delinquenziale – e non della candidatura della singola persona Di Girolamo Nicola Paolo, emerge incontestabilmente dallo stesso tenore letterale di numerosissime conversazioni che intervengono tra il candidato e Mokbel Gennaro o tra questi ed altri soggetti. Ciò che ricorre sempre è la piena consapevolezza in tutti i sodali coinvolti nella “costruzione” della candidatura e nella successiva “campagna elettorale” che si tratta della “candidatura” al Senato del “gruppo” e che il Di Girolamo costituisce solo lo strumento per consentire all’intero “gruppo” di fare ingresso dalla porta principale nelle istituzioni dello Stato».
