Ricordate le sequenze iniziali del film “Tutti a casa”? È l’otto settembre del 1943, gli italiani, soldati compresi, non sanno nulla dell’armistizio con gli Alleati. E’ il mattino di quel giorno e Alberto Sordi, tenente del regio esercito, guida un plotone in marcia verso una postazione costiera. L’ultimo ordine arrivato dall’Alto Comando è quello di far cantare la truppa e la truppa canta: «Mamma, ritorno ancor nella casetta…». All’improvviso, ecco di fronte i tedeschi, i soldati tedeschi. Appena vedono gli italiani, i tedeschi sparano. Loro sanno, hanno avuto ordini precisi: prendersi l’Italia e far fuori il suo esercito. Alberto Sordi, il tenente, sbalordito cerca un gettone e un telefono pubblico, chiama il Comando e annuncia: «Signor colonnello, i tedeschi si sono alleati con gli americani!». Ecco, più o meno lo stesso tipo di grido è quello che si sta levando dal Pdl e più o meno è lo stesso tipo di “alleanza” quella che denunciano Bossi, Berlusconi, Feltri, il governo e la maggioranza. Il grido è: «I poteri forti si sono alleati contro di noi». E i poteri forti tra loro alleati sono la mafia, i giudici, i gay, i comunisti, i banchieri e i professori precari.
Quello con la vista più lunga è Bossi, lui ha capito, non lo inganni. La sua saggezza popolana è sinonimo e garanzia di lungimiranza: «È una questione mafiosa, la mafia ha mandato le puttane da Berlusconi». Ecco dunque svelata l’alleanza: i boss siciliani e calabresi e pugliesi e napoletani, d’intesa con Tarantini e con il giudice che fa finta di indagare su Tarantini, hanno teso la trappola. Hanno convocato e pagato la D’Addario e le altre trenta circa, le hanno convinte al “martirio” come fanno gli islamici con i kamikaze. L’ordine è stato: buttatevi nei letti di Stato e fatevi esplodere. Anzi, un po’ meno doloroso di esplodere, ma la tattica è la stessa.
I mafiosi, le puttane, i ruffiani e i giudici e gli editori “impuri” e i giornalisti strapagati, lo ha svelato un altro furbone che non lo freghi, cioè Brunetta. Ecco l’alleanza dei poteri forti. Cui vanno aggiunti i banchieri, come ha svelato Tremonti. Quelli che non prendono i bond che lo Stato vende al nove per cento di interesse. Fanno dispetto a se stessi prendendo soldi sul mercato pagando il tre per cento. Prova evidente del complotto, della congiura, dell’alleanza. Alleati con loro sono poi anche gli intellettuali, ma di quelli si sa. E, ovviamente i gay, come sempre. Più la new entry degli extracomunitari, infatti Berlusconi in persona ha svelato il torbido tranello: dare il voto agli stranieri che si intrufolano in Italia per diventare elettori e votare contro di lui.
Poteri forti che con tutta evidenza e logicità non sono l’uomo più ricco d’Italia e neanche l’azienda più forte d’Italia e neanche i partiti più votati d’Italia e neanche i gruppi parlamentari più numerosi d’Italia e neanche gli schieramenti politici che raccolgono il 70 per cento dei voti dell’imprenditoria d’Italia e neanche il 70 per cento delle tv d’Italia e men che mai quelli che stanno al governo. No, questi sono i deboli, accerchiati da mafia, puttane, gay, qualche prete, qualche giornalista, professori sfigati, magistrati avvelenati, extracomunitari, banchieri, comunisti di cui tutti vedono la comunanza di interessi. Cui presto potrebbero aggiungersi i giudici della Corte Costituzionale se dovessero dire che l’invulnerabilità alle leggi per il presidente del Consiglio tanto costituzionale non è. La prova? Ma avete letto sul Corriere della Sera quell’articolo di Giovanni Sartori dove si dice che la legge, chiamata lodo Alfano è fatta per un solo? Dove si dice addirittura che chi vuole essere intoccabile dalla legge perché governante può al limite farlo per una legislatura ma poi deve rinunciare a ripresentasi e sottoporsi a giudizio? Ecco, i “poteri forti” si sono svelati, vogliono addirittura la regola della legge uguale, e neanche tanto, per tutti. Complotto, assedio, vergogna. Quindi, alle urne, alle urne. Se necessario, subito a votare per impedire che i deboli vengano sopraffatti dai poteri forti. Uno Stranamore italiano, facendo eco a quello stilato 70 anni fa, ne farebbe così l’elenco: comunisti, banchieri, preti, gay, finanza ebraica. L’elenco attuale che ne fa il Pdl contempla aggiornamenti e aggiunte, ma l’eco è inconfondibile e netta: stesso suono, stesso rimando, stessa musica.