Imu 2013 seconda rata, Saccomanni: 400 milioni da pagare, se no sforavamo 3%

Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni con Enrico Letta (LaPresse)

ROMA – Imu 2013: perché il governo Letta non è riuscito a cancellare la seconda rata? Perché, spiega il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, c’erano 400 milioni di euro in più da pagare, e così l’Italia avrebbe sforato il tetto del 3% deficit/Prodotto interno lordo per il 2013.

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Quei 400 milioni in più, lascia intendere Saccomanni, li hanno voluti i Comuni aumentando massicciamente le aliquote sull’Imu.

Non vi erano alternative. A fronte della decisione politica di abolire la seconda rata Imu 2013, non vi erano alternative, abbiamo dovuto individuare adeguate e solide coperture”.

‘Molti Comuni hanno deciso di intervenire sulle aliquote, in prevalenza con aumento del prelievo per salvaguardare i bilanci”. L’entrata a gennaio sarà ”nell’ordine di 400 milioni”.

”Un completo sgravio (della seconda rata Imu) richiedeva risorse aggiuntive da recuperare per mantenere il deficit entro la soglia del 3%”.

Per coprire la cancellazione della seconda rata Imu c’è stato un ”impatto rilevante” su banche e assicurazioni. Anche perchè la copertura è stata reperita ”in un lasso di tempo breve”.

In ogni caso il governo ”è aperto al contributo del Parlamento” per eventuali modifiche al decreto Imu-Bankitalia, ha detto accomanni, in audizione in Senato, pur definendo ”solido” e ”da preservare” l’intervento sulla Banca d’Italia.

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