ROMA – Via l’Imu 2013, la tassa sulla prima casa non si pagherà . Al suo posto nel 2014 arriverà la “Service tax”, una tassa sui servizi che coprirà il costo della gestione dei rifiuti e i servizi indivisibili. Il governo guidato da Enrico Letta ha poi stabilito lo stanziamento di 10 miliardi di rimborso crediti alla Pubblica amministrazione, un piano casa da 4,4 miliardi di euro e il rifinanziamento della cassa integrazione per 500 milioni di euro. Tra i punti essenziali presentati dal governo anche una misura per gli esodati della categoria “licenziati individuali”, misura che prevede fondi per 700 milioni di euro destinati a garantire una risposta a 6500 esodati.
IMU E SERVICE TAX – La tassa sulla prima casa e sui terreni agricoli è stata cancellata per settembre 2013 e il governo punta ad abolire anche la rata di dicembre. In arrivo vi è la Service Tax, che sarà ufficializzata nella legge di stabilità e, promette Letta, “non sarà un Imu mascherata”. La tassa sarà pagata dagli occupanti della casa e comprende i costi della raccolta dei rifiuti, il cui valore sarà fissato in funzione dei metri quadrati dell’abitazione, e dei servizi indivisibili.
10 MLD RIMBORSO P.A. – Il rimborso dei crediti alle aziende da parte della Pubblica amministrazione per 10 miliardi di euro servirà , secondo il governo, ad ottenere maggior gettito dall’Iva e le coperture necessarie a finanziare la cancellazione della prima rata dell’Imu.
PIANO CASA – Il governo è pronto a stanziare 4,4 miliardi di euro per il piano casa. Di questi 4 miliardi saranno a carico della Cdp e altri 400 milioni di euro saranno di “interventi sociali”. In particolare il piano casa si rivolge alle giovani coppie e ai lavoratori atipici sotto i 35 anni che intendono acquistare la prima casa.
CASSA INTEGRAZIONE – Tra le misure anche il rifinanziamento della cassa integrazione per 500 milioni di euro, senza la necessità di introdurre nuove tasse assicura il governo. La somma è “una prima risposta molto importante”, spiega il governo, ma comunque inferiore al fondo da 1,5 miliardi di euro che sarebbe necessario.
ESODATI – Il governo prevede lo stanziamento di 700 milioni di euro per coprire le esigenze dei 6.500 esodati tra i “licenziati individuali”, la categoria più disagiata e rimasta al di fuori dai tre interventi del governo Monti, che hanno tutelato circa 130mila esodati. I fondi saranno distribuiti nella forma di 150 milioni di euro l’anno fino al 2017.