ROMA – Imu, “stiamo trovando la quadratura”: dopo gli ultimatum il capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, si dice fiducioso.
Alla vigilia del Consiglio dei ministri sull’imposta sulla prima casa, Brunetta ha detto che le coperture “ci saranno, e saranno chiare, nette e credibili”. ”Ci sono ancora un po’ di problemi per quanto riguarda la copertura, ma pensiamo di riuscirci”.
L’ammorbidimento del Popolo della Libertà si nota del testo anche dalle parole del ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, convinto che il provvedimento, dopo una notte di lavoro, andrà ”in porto”.
Il problema è che qualsiasi scelta ha un costo. E quella delle coperture resta la questione di fondo su cui il Tesoro sta ancora concentrando gli sforzi. Esentare tutti i proprietari dal pagamento dell’Imu, come pretende il Pdl, richiede 4 miliardi di euro per tutto il 2013: cifra monstre considerando anche le emergenze Cig, esodati e Iva, ma che scenderebbe ovviamente se, come vuole il Pd, ad essere esentato fosse non la totalità delle prime case, ma circa il 70-80%. Una soglia questa che però non hai mai accontentato il Popolo della Libertà.
Uno dei filoni di lavoro sembra dunque quello di cercare di ridefinire i parametri per identificare gli immobili di pregio. Villini, case di lusso e castelli sono stati già lasciati fuori dal rinvio della prima rata deciso a giugno e non è escluso che la categoria possa essere allargata includendo anche altre tipologie, che saranno quindi costrette a pagare anche la seconda rata. In questo modo, se si trovasse cioè un equilibrio tra metri quadri, vani o ‘dotazioni’ della casa, si potrebbe raggiungere un compromesso che permetterebbe a tutti di cantare vittoria. Facendo pagare i più ricchi nella visione del Pd, che anche oggi ha invocato soluzioni ”eque”, respingendo ogni ”ultimatum” di Berlusconi. Ma cancellando l’Imu per la stragrande maggioranza delle famiglie come vorrebbe il Pdl.