In Russia se ne accorgono, Medvedev: “Cresce xenofobia, servono pene severe”

Il presidente russo Dmitry Medvedev

In Russia cresce la xenofobia. Medvedev corre ai ripari e chiede pene «severe». Il presidente russo ammette pubblicamente che «i sentimenti xenofobi si siano rafforzati negli ultimi anni, purtroppo. E tali umori si sono consolidati non solo in Russia ma anche in altri paesi». Tra cui l’Italia, ma da noi il governo appare molto meno preoccupato che l’esecutivo russo.

«In Europa è pieno di xenofobia, e neanche in Tagikistan la situazione è ideale», ha aggiunto il presidente rispondendo alla domanda di un giornalista tagiko. Tuttavia – ha osservato Medvedev – in Russia la xenofobia o sentimenti analoghi non riguardano esponenti delle sfere di potere. «Tutti devono rispondere per i sentimenti xenofobi, e le punizioni devono essere varie, da una normale tirata di orecchi per i casi in cui in cui non è ancora troppo tardi, fino a una responsabilità penale severa», ha affermato il presidente russo.

Negli anni seguiti alla dissoluzione dell’Urss (1991), i reati a sfondo xenofobo e razzista hanno conosciuto in Russia un aumento costante. Secondo organizzazioni indipendenti per la difesa dei diritti umani, gli attacchi xenofobi hanno causato non meno di 300 morti fra il 2004 e il 2008. Vittime di tali attacchi sono in primo luogo cittadini delle ex repubbliche sovietiche del Caucaso (Georgia, Armenia e Azerbaigian) e dell’Asia centrale (Tagikistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Turkmenistan e Kazakhstan), che a migliaia affluiscono in Russia, e a Mosca e San Pietroburgo in particolare, in cerca di lavoro. Un sondaggio diffuso ieri dall’istituto demoscopico Levada ha rivelato che oltre la metà dei russi, il 54%, appoggia lo slogan nazional-patriottico ‘La Russia ai russi’

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