Appalti G8: a Perugia competenza su inchiesta Roma

Guido Bertolaso

Sarà la procura di Perugia a occuparsi anche dell’inchiesta condotta finora dai pm di Roma sui presunti illeciti legati all’assegnazione degli appalti per i cosiddetti Grandi eventi.

E’ quanto emerso dal lungo confronto che si è tenuto oggi, 16 febbraio, nel capoluogo umbro tra i pm perugini, ai quali i loro colleghi di Firenze hanno già trasmesso per competenza il fascicolo sui lavori per il G8 alla Maddalena, e pubblici ministeri della capitale.

Una decisione legata alla posizione del procuratore aggiunto di Roma Achille Toro che ha rimesso la delega di capo del pool di magistrati di piazzale Clodio impegnato a indagare sui reati contro la pubblica amministrazione dopo essere stato inquisito per rivelazione di segreto d’ufficio nel capoluogo toscano.

I pm di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavernesi, titolari del fascicolo insieme al procuratore aggiunto Federico Centrone, oggi, per oltre quattro ore, si sono scambiati informazioni con i loro colleghi romani Sergio Colaiocco ed Assunta Cocomello che hanno anche sentito come persone informate dei fatti proprio in relazione alla posizione di Toro.

Al termine del vertice i pubblici ministeri del capoluogo umbro (che in base al codice sono chiamati a occuparsi di tutte le vicende che coinvolgono le toghe della capitale) sono stati impegnati in una lunga riunione per fare il punto della situazione. Da piazza Partigiani nessuna indicazione, ma al momento – secondo quanto si è appreso – è stata individuata nell’Ufficio di Perugia la competenza anche per il troncone d’inchiesta finora condotto a Roma.

Questo riguarda non solo il caso G8, ma anche gli appalti per i mondiali di nuoto 2009 (con l’esclusione della parte relativa ai presunti abusi edilizi) e quelli per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e gli atti erano già stati inviati nel capoluogo umbro proprio per una valutazione su eventuali connessioni. Di diverso avviso erano invece sembrati nei giorni scorsi i magistrati romani che dopo un primo esame delle carte fiorentine avevano ipotizzato una competenza della procura umbra per la sola posizione di Toro.

Anche se l’obiettivo a piazzale Clodio é stato sempre quello di evitare contrapposizioni tra procure. A breve i pubblici ministeri Sottani, Tavernesi e Centrone dovranno anche decidere se chiedere, come prassi in questi casi, al gip perugino la rinnovazione delle misure cautelari disposte dal giudice di Firenze. Tra i 17 indagati nel filone romano dell’inchiesta – che riguarda tra l’altro la realizzazione di strutture per mondiali di nuoto 2009, il G8 alla Maddalena e le celebrazioni per i 150 dell’Unità d’Italia – figurano, a seconda degli episodi, Angelo Balducci, Diego Anemone, Mauro Della Giovampaola (già coinvolti nel fascicolo della magistratura di Firenze) e Claudio Rinaldi. Le ipotesi di reato, a seconda delle singole posizioni, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione, dall’abuso d’ufficio alla turbata libertà degli incanti, fino alla ricettazione.

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