“Mercoledรฌ questo signore lo vogliamo portare, al mio circolo che รจ una cosa un po’ particolare … circolo della caccia dove ci sono solo tutti i regnanti d’Italia, del mondo”. Cosรฌ – il 24 luglio del 2008 – l’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, indagato nell’inchiesta di Firenze sui grandi appalti, si rivolge ad Antonio Di Nardo, dipendente del ministero delle infrastrutture e a sua volta indagato, parlando di un terzo soggetto non meglio identificato.
Il luogo dell’incontro รจ il Circolo della Caccia, da club riservato per lungo tempo appannaggio dell’ aristocrazia, e in seguito aperto anche a manager e a professionisti affermati, a location per gli affari – almeno da quanto emerge dalle carte dei Ros – dei protagonisti dell’inchiesta sugli appalti per i grandi eventi.
Ottocento soci, per tradizione tutti di sesso maschile, dal 1922 al piano nobile del seicentesco Palazzo Borghese. Per iscriversi, a parte rare eccezioni (รฉ il caso di dirlo), sono indispensabili quattro quarti di nobiltร nelle vene. Obbligatorio essere presentati da tre soci e sottoporsi al tradizionale rito delle palle bianche e nere. Le prime indicano i pareri favorevoli, le seconde i contrari. Clamoroso fu il rifiuto di Paul Getty senior che, all’apice della sua fortuna economica, offesissimo, si racconta avesse lasciato il circolo sibilando: “E allora me lo compro”.
Il pomeriggio del 27 febbraio 2008, Piscicelli avvisa l’imprenditore Riccardo Fusi della Btp che per l’indomani ha organizzato al Circolo della Caccia un pranzo a cui parteciperanno Fabio (De Santis) e la dottoressa Maria Pia Forleo, funzionari del Dipartimento di via della Ferratella. Il 28 febbraio alle ore 10.56 Piscicelli conferma a Fusi l’incontro per la colazione a Palazzo Borghese.
Fusi:”…io cerco di anticipare il tutto per essere lรฌ verso le ore 13.15 – 13.20″.
Piscicelli:”… perfetto cosรฌ poi loro vanno via…. quando vanno via, poi ci fermiamo io e te 5 minuti” … “mi dai una mano a me.. io sto nella merda …”.
Fusi: .”.. si ma non ti preoccupare…”
Qualche mese dopo, il 24 luglio, Antonio Di Nardo chiama Piscicelli. I due parlano di una terza persona: “senti – dice Piscicelli – con l’occasione che hai chiamato mi veniva un’idea… mercoledรฌ questo signore lo vogliamo portare al mio circolo che รจ una cosa un po’ particolare… circolo della caccia….”.
