Inchiesta G8, gli affari di Zampolini con un immobiliarista di Merano

Un filone dell’inchiesta sugli appalti del G8 porta a Merano e riguarda un assegno di 350 mila euro lì emesso il 26 novembre 2003 all’ordine della Schlanderser Bau srl. Il 27 e 28 novembre si registrano invece due versamenti in contanti sul conto corrente dell’architetto Angelo Zampolini per, rispettivamente, 200 mila e 100 mila euro. Il legale rappresentante della società, l’immobiliarista altoatesino Peter Paul Pohl, precisa in una nota diffusa dal suo legale alla stampa locale che si è trattato di una caparra per alcuni immobili in Piazza della Pigna, a Roma.

Il preliminare, seconda quanto riportato nella nota, sarebbe stato stipulato il 25 novembre 2003 “con l’architetto Angelo Zampolini come acquirente (per sé o per una persona fisica o giuridica)”. Un successivo pagamento di un milione e 100 mila euro venne effettuato il 22 dicembre sempre tramite assegno.

“Il contratto innanzi al notaio – afferma Pohl tramite il suo legale Michael Gruener – venne successivamente stipulato, in data 8 aprile 2004, con la Immobilipigna srl, il cui legale rappresentante era Diego Anemone”.

Seguì l’emissione della fattura per il prezzo di acquisto stabilito e il pagamento venne effettuato per via bancaria. Prima della conclusione del preliminare – si legge sempre nella nota – Pohl fece fare “una dettagliata verifica della solvibilità dell’acquirente, l’architetto Angelo Zampolini, ottenendo esito positivo”.

La compravendita è avvenuta con la mediazione di una agenzia immobiliare di Roma. L’avvocato Gruener precisa che Pohl ha incontrato Anemone “solamente in occasione della firma del contratto di acquisto e non ha avuto contatti con lui né prima né dopo”. Precisa inoltre che “l’intera operazione è avvenuta in assoluta trasparenza e correttezza”. L’intera vicenda – conclude – è già stata illustrata da Pohl alla Guardia di finanza nel settembre 2008.

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Maria Elena Perrero