Maroni indagato per finanziamento illecito, il ministro: “E’ tutto legale”

Roberto Maroni

I soldi ricevuti dalla società Mythos, ovvero 60 mila euro, costituiscono il compenso per una attività legale. Questo quanto il ministro Roberto Maroni ha detto ai pm di Roma che lo hanno interrogato in gran segreto nei giorni scorsi. Il ministro ha consegnato agli inquirenti anche una documentazione.

Gli atti dell’indagine che vede coinvolto Roberto Maroni sono ora al vaglio della magistratura romana che ha iscritto il nominativo del ministro nel registro degli indagati per l’ipotesi di finanziamento illecito ad un parlamentare.

Della vicenda si occupano il procuratore aggiunto Giovanni Ferrara e l’aggiunto Alberto Caperna. Nell’inchiesta e’ coinvolto, per la stessa ipotesi di reato contestata al ministro dell’Interno, Franco Boselli, manager della Mythos. Gli atti sono arrivati per competenza territoriale dai magistrati della procura di Milano.

Secondo l’ipotesi di lavoro degli inquirenti, la somma di danaro ricevuta da Maroni, quando non era ministro, nel 2007, nella sua veste di avvocato, sarebbe stata fatturata, ma la consulenza professionale non sarebbe mai stata svolta

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