ROMA – Un Pd “suicida” che “guarda a destra” e “mette in difficoltà Vendola” ma che ha “offerto a Rivoluzione Civile” posti in cambio delle mancata presentazione delle liste nelle regioni in bilico. Antonio Ingroia, intervistato da Ilaria D’Amico ne “lo spoglio” racconta la sua verità sul presunto e poi non siglato accordo di desistenza tra la sua coalizione e quella di centrosinistra.
Ma il leader di Rivoluzione Civile non risparmia stoccate a destra e in particolare a Berlusconi: “Penso che Dell’Utri sappia su Berlusconi più di quel che dice”. Per Ingroia Berlusconi, politicamente parlando ”non è più un reale pericolo: la vicenda di Cosentino e Dell’Utri significa che è un uomo finito altrimenti non si sarebbe fatto imporre dagli italiani la non candidatura”.
”E’ vero – afferma Ingroia – c’è stata una proposta di posti dal Pd in cambio della desistenza”. L’ex pm non è entrato nei particolari di quella proposta: ”per una questione di bon ton – ha detto – non mi sembra corretto entrare nel dettaglio anche perché poi è andata come è andata…”. Ma, aggiunge ” è vero che sono stati proposti posti”.
Secondo l’ex magistrato ”il Pd ha un comportamento suicida, tafazziano, rischia di farsi male da solo”. Ingroia si è infatti detto certo che Bersani si stia ”preparando ad un accordo post elettorale con Monti”. ”Da Vendola – invece, ha aggiunto – c’è stata sicuramente una apertura verso di noi, e ho una riconoscenza politica nei suoi confronti per il suo tentativo inutile. Vendola è in difficoltà perché Bersani guarda a destra’“.
Quindi Ingroia indica l’obiettivo elettorale. Se Rivoluzione Civile raggiunge il 5% alle elezioni politiche ”lo considero un grosso successo, se poi arriviamo al fatidico 8% allora vuol dire che la rivoluzione civile è entrata in Parlamento”. Infine dall’ex pm un commento sprezzante su Beppe Grillo: “Potrebbe fare il ministro dello spettacolo”.