I cittadini d’Italia sono i più spiati al mondo, parola di Berlusconi che con questa premessa si schiera con il ddl intercettazioni perchè “non è un attacco alla libertà di stampa ma difende la privacy dei cittadini ed il diritto a non essere spiati quando telefonano”.
”E’ una legge – prosegue il premier in un’intervista al Tg4 – che difende la privacy e impedisce di trasformare gli articoli di giornali in sentenze anticipate. Qui – aggiunge – ci sono in campo due idee contrapposte: da un lato c’è la sinistra che ritiene che lo Stato può tutto, può entrare nella vita di una persona e massacrarla senza confini. Poi ci siamo noi che riteniamo o che prima di tutto ci sia il diritto inviolabile alla privacy che appartiene alla sfera della libertà individuale dei cittadini che proprio lo Stato deve garantire e tutelare”.
”Nessuno – sottolinea ancora Berlusconi – sta mettendo in discussione l’utilità delle intercettazioni nella lotta al terrorismo e non è vero che si vuole tutelare la casta dei politici. Il problema è che siamo tutti spiati, i cittadini italiani sono i più spiati nel mondo e questo non è tollerabile. Solo una piccola lobby di giornalisti e giudici la pensa in modo contrario”.
”In Canada ho detto che ci vorrebbe uno sciopero contro i giornali – ha ricordato il premier – Ho fatto una provocazione doverosa e l’ho fatta dopo aver visto i titolo dei quotidiani. La stampa ha certamente come funzione essenziale oltre a quella di informare correttamente, anche quella di controllare il potere. Ma la storia recente ed attuale del nostro Paese ci insegna che troppo stesso siano di fronte ad un’informazione schierata e a senso unico che non esita a disinoformare e che sostiene che non c’è libertà di stampa in Italia è una falsità assoluta”.
”Voglio sottolineare – ha concluso – che nella missione all’estero non solo siamo stati protagonisti al G8 e G20 come invece nessuno ci ha riconosciuto ma, abbiamo firmato accordi importanti e in Brasile e a Panama. Io continuo a lavorare per risultati concreti”.
