Basta con il muro contro muro, Bossi si รจ convinto che non paga e che rischia di non portare a casa il tanto agognato federalismo. E i balletti intorno al ddl intercettazioni non aiutano certo a rasserenare il clima. Sulla manovra e la legge sulle intercettazioni il governo deve essere piรน attento alle pressioni esterne, ascoltare i rilievi del capo dello stato, non rischiare l’impopolaritร presso l’opinione pubblica, ricompattare la stessa maggioranza. Insomma deve mediare, fare politica, cercare compromessi. In questo frangente รจ Umberto Bossi il piรน accreditato a svolgere il ruolo di pontiere verso una nuova fase nella gestione dei rapporti interni e di quelli istituzionali.
Bossi, al termine di un incontro alla Camera con il presidente di Montecitorio Gianfranco Fini sul tema delle intercettazioni, spiega: “Se tra Berlusconi e il presidente della Repubblica si trova una soluzione si puรฒ andare avanti. Speriamo di trovarla”.
“Bisogna dare un’accelerazione per trovare una via d’uscita e per farlo bisogna parlare con Berlusconi e il Capo dello Stato perchรฉ se il presidente della Repubblica non firma siamo fregati”.
A chi gli chiede se ci sia giร una soluzione il senatur risponde: “su alcuni punti si puรฒ lavorare, una soluzione ancora non c’รฉ ma sono fiducioso”.
Poi una battuta anche sulla manovra finanziaria: “E’ un bel problema, la manovra non tocca il federalismo ma le Regioni si sentono nude, di avere troppo poco. Bisognerร trovare la via per aiutare le Regioni piรน virtuose”.
Tornando alle intercettazioni, le parole di Bossi arrivano dopo quelle del premier Silvio Berlusconi che nella giornata di mercoledรฌ aveva annunciato un cambio di strategia al riguardo.
Berlusconi aveva infatti aperto allโipotesi di slittamento dei tempi parlamentari del disegno di legge sulle intercettazioni. Si tratta di una svolta importante, dopo le aspre polemiche delle ultime settimane, tanto che in ambienti della maggioranza non si escludono modifiche su alcuni punti controversi.
