Intercettazioni: tre disegni di legge depositati. I testi

Intercettazioni: le fotocopie del ddl Alfano (testo), voglia di bavaglio

ROMA – Due i disegni di legge presentati in Parlamento dal Pdl sul tema sensibile delle intercettazioni. Iniziativa autonoma e non concordata che provoca la reazione immediata del Pd (“non è una priorità”, liquida la proposta Epifani). Un ddl al Senato a firma Maurizio Bianconi, e l’altro al Senato di Domenico Scilipoti, praticamente la fotocopia del disegno di legge Alfano (leggi qui il testo). Un terzo ddl, stavolta del centrosinistra a firma Pisicchio, giace alla Camera, eredità dell’ultima legislatura (leggi qui il testo), emblema della volontà trasversale di punire i media ostili.

I due ddl, come ha voluto specificare il capogruppo Pdl in Commissione Giustizia Costa, ricalcano fedelmente quello di Alfano della precedente legislatura, a vole rimarcare una continuità dal chiaro significato politico. Il testo di Alfano conteneva misure stringenti e sanzioni dure per i giornalisti, giudicate perlomeno in controtendenza alle norme predominanti nel resto del mondo che tendono a depenalizzare contro le pratiche illegali della stampa. I ddl fotocopia sembrano fatti apposta per vedere l’effetto che fanno in attesa di giungere a un compromesso per il quale, nonostante il basso profilo e le attestazioni contrarie, esiste una trattativa avviata.

Ultimo a voler intervenire sulla materia è stato il governo Monti, con il tentativo, abortito, della riforma Severino (leggi qui il testo). La tentazione di una legge bavaglio, ritorsiva nei confronti della stampa, riaffiora sistematicamente, nasce con Prodi, arriva al sublime con Berlusconi. Ha radici lontane e i politici la vogliono tutti

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Warsamé Dini Casali