Cresce la mobilitazione sia per la manifestazione indetta dalla Fnsi per il primo luglio a piazza Navona dalle ore 17 alle 21, per «protestare contro la legge bavaglio sulle intercettazioni ddl Alfano, sia per la “notte bianca” a Conselice – cittadina dove è stato recentemente eretto un monumento alla libertà di stampa – sia per le altre iniziative che si svolgeranno in tutte le piu’ importanti piazze del nostro Paese e fuori i confini d’Italia».
Lo comunica la Federazione Nazionale della Stampa Italiana che illustrerà nel dettaglio le iniziative in una conferenza stampa convocata per martedì 29 alle ore 11 nella sede della Fnsi a Roma. La mobilitazione, rivela la Fnsi sta «crescendo di ora in ora e messaggi di adesione e di partecipazione alla manifestazione si moltiplicano offrendo un quadro di estrema preoccupazione dell’opinione pubblica sulla malaugurata eventualità che un siffatto testo di legge possa definitivamente essere approvato dal Parlamento imbavagliando la stampa ed il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata».
Una mobilitazione che vede i giornalisti assieme ad associazioni, movimenti e sindacati che «rappresentano grande parte del nostro Paese, dagli operai cassintegrati, ai giovani precari, ai ricercatori (a cui sono stati tagliati i fondi), ai docenti di ogni ordine e grado, agli artisti del cinema, del teatro e delle arti visive per finire ai magistrati ed alle forze dell’ordine chiamate a tutelare la sicurezza dei cittadini privi degli elementari mezzi di contrasto nei confronti della piccola e grande criminalità».
L’iniziativa coinvolgerà, precisa ancora la Fnsi «moltissimi italiani e avra’ un costo economico non indifferente che la Federazione e i giornalisti italiani si sentono di dover sopportare anche con l’aiuto delle migliaia di persone che aderiscono e parteciperanno alle nostre iniziative. Per questo motivo abbiamo aperto un conto Paypal a cui si puo’ accedere dal nostro sito (www.fnsi.it) per dare un piccolo contributo di 3 euro (minimo) al fine di aiutarci a continuare la nostra battaglia».