ROMA, 26 SET – Per il disegno di legge sulle Intercettazioni non c'e' pace. Prima la maggioranza, 'preoccupata' per gli 'ascolti' delle telefonate del premier sbattute in prima pagina su tutti i giornali, lo fa rimettere all'ordine del giorno dei lavori dell'Aula (dopo un anno di 'fermo' nei cassetti di Montecitorio). Chiedendo di metterlo in votazione al piu' presto (''meglio questo testo che niente''). Poi, sostiene, come fa ora il capogruppo in commissione Giustizia della Camera Enrico Costa, che, in realta', non e' che ci sia ''tutta questa fretta'' e che se ne riparlera' probabilmente ad ottobre perche' ''prima ci sono altri provvedimenti da esaminare''.
Quindi, la doppia protesta. Non solo l'opposizione attacca da sempre il testo definendolo ''un bavaglio alla stampa''. Ora anche i blogger sono sul piede di guerra per via della norma sulla rettifica che un anno fa passo' 'sotto silenzio'. Visto che allora l'attenzione di tutti era solo sul tema 'intercettazioni'. Da domani, il ddl e' di nuovo all'esame dell'aula, ma non ai primi punti all'ordine del giorno. ''Ed e' facile – ribadisce Costa – che se ne tornera' a parlare ad ottobre''. Quando si dovranno votare le pregiudiziali presentate dall'opposizione.
Una riforma, comunque, dovra' essere fatta, assicura il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma, perche' e' innegabile che ci sia ''un uso anomalo delle intercettazioni''. Nel frattempo, sul web impazza la protesta e si organizza una manifestazione a Roma per il 29 settembre. Obiettivo: dire 'no' con forza al 'comma 29', cioe' al tentativo di imporre ai gestori di tutti i siti informatici l'obbligo di procedere alla rettifica di ogni contenuto pubblicato, dietro semplice richiesta, fondata o meno, del soggetto che se ne ritenga leso.