Fabio Granata, uno degli esponenti di punta del plotone dei finiani alla Camera, conferma la sua perplessità su un’accelerazione a Montecitorio delle norme-bavaglio: “L’approvazione del ddl sulle intercettazioni se arriva a luglio o a ottobre cosa cambia?”. Per il deputato del Pdl, intervistato da “Repubblica”, cambia poco, soprattutto perché “il presidente Napolitano ha detto chiaramente che la manovra economica costituisce la priorità per i lavori parlamentari”.
E, prosegue, “l’esigenza di esaminare questa legge e qualche altra norma importante rende difficile l’approvazione del ddl prima della pausa estiva” aggiunge. Il deputato del Pdl interpreta le aperture recenti della Lega sul provvedimento in due modi: “Su alcuni temi c’era un furore ideologico che nasceva dalla voglia di contrastare, a prescindere, le tesi nostre e dell’opposizione” e poi “a questo punto, le modifiche non potranno non andare nella direzione da noi auspicata. Ho l’impressione, anzi, che la Lega stia dando un aiuto non disinteressato”.
Per Granata, l’apertura del Carroccio dipende da un incontro tra il ministro dell’Interno Maroni e il presidente della Camera, Fini. “Il ministro sa bene quale importanza strategica nella lotta alle mafie abbiano queste norme. E la Lega, soprattutto, ha capito che non può farsi scavalcare sui temi della sicurezza e della legalità”.