Speriamo di sbagliarci, ma siamo quasi certi che, alla fine della fiera, il presidente Fini e la pattuglia che a lui fa riferimento sarà costretta a votare la legge bavaglio sulle intercettazioni. Lo farà, come è ovvio, rivendicando i pochissimi emendamenti strappati al senato e che, per altro, non hanno convinto neppure le associazioni dei magistrati, dei poliziotti, degli editori e dei giornalisti.
Comunque la si giri per lui e per il suo progetto di tratterà di una brusca battuta d’arresto che raffredderà gli entusiasmi di quei commentatori, anche di sinistra, che hanno voluto sovraccaricare di responsabilità il presidente della Camera che, comunque, è ancora legato da un patto di maggioranza a Berlusconi e ai suoi.
La legge in discussione non è una legge qualsiasi, ma una delle leggi più rispondenti agli umori, alle voglie, persino alle fobie del presidente. La tutela della riservatezza c’entra come i classici cavoli a merenda, quello che si vuole ottenere è un sostanziale oscuramento dell’opinione pubblica, una cancellazione del diritto di cronaca e la eliminazione non della corruzione, ma della possibilità di raccontarla ai cittadini.
Ebbene su questo punto non vi è stata battaglia nella maggioranza,non sono stati presentati emendamenti neppure dai finiani costretti ad alzare bandiera bianca. Sarà bene non farsi illusioni, non lo faranno al Senato e tanto meno quando il provvedimento tornerà per la terza lettura alla camera dei Deputati non lo faranno perché se solo dovessero permettersi di sfiorare il tema del diritto di cronaca e della libertà di informazione avrebbero decretato la contestuale caduta del governo e le probabili elezioni anticipate.
Chiunque finga di non saperlo è un ipocrita,questo governo e questa maggioranza si fondano anche sul conflitto di interessi e sulla assoluta e totale delega al capo di qualsiasi decisione in materia. Il capo vuole il buio mediatico e buio sarà! “Tanto ci penseranno la corte europea e la corte costituzionale a disattivare le norme in materia di diritto di cronaca…”, mi ha sussurrato un conoscente di stretta osservanza finiana, forse andrà così, ma quella destra che cominciava a conquistarsi una certa credibilità sui diritti e sulle libertà ha rimediato una mazzata dalla quale non si riprenderà facilmente, e prima o poi lo capirà…, a meno che non ritrovino la voce e ci stupiscano piacevolmente,magari all’ultima ora, dell’ultima seduta del Senato.
Nel frattempo sarà bene non aspettare gli uomini della Provvidenza e predisporsi ad una sana e robusta battaglia, dentro e fuori il Parlamento, per bloccare in qualsiasi modo legittimo una legge illegittima.