Manlio Contento, deputato del Pdl, ha ricordato (a proposito del disegno di legge sulle intercettazioni) che ”il Pd, in una sua proposta di legge presentata a inizio legislatura, proponeva sanzioni per gli editori ben superiori a quelle che proponiamo noi: da 100 a 500 quote”. Il che significa che la sanzione massima potrebbe arrivare a 750 mila euro. Mentre nel ddl intercettazioni, ora si prevede che l’esborso massimo sia di 300 quote: pari al pagamento di 450mila euro.
Contento ha proseguito dicendo che ”all’articolo 22 della proposta di legge numero 151 si prevede una sanzione per gli editori di 750 mila euro nel caso in cui vengano pubblicati atti di cui sia vietata la pubblicazione e intercettazioni coperte da segreto”.
Quindi, ha sottolineato il deputato, ”nella proposta di legge numero 1510 del luglio 2008 si dice chiaramente che gli editori dovrebbero pagare fino a 500 quote per le pubblicazioni di atti vietati o di intercettazioni coperte da segreto. Quindi sinceramente non capisco tutta l’alzata di scudi che hanno fatto i parlamentari Democratici fino ad ora contro il ddl intercettazioni della maggioranza”.
Contento ha poi ribadito che ”per quanto riguarda la libertà di stampa, poi vorrei evidenziare come anche a livello europeo si dica che questo diritto può soggiacere ad alcune limitazioni in nome dell’interesse pubblico di rilevanza costituzionale. Il fatto di prevedere delle limitazioni alla pubblicazione di atti coperti da segreto è dunque coerente e trova riscontro anche nel ddl Mastella e nelle proposte di legge di questa legislatura nelle quali questo limite veniva previsto fino alla chiusura delle indagini preliminari”.
La proposta di legge del Pd a cui fa riferimento Manlio Contento è stata firmata da Walter Veltroni, Lanfranco Tenaglia e Donatella Ferranti.
