ROMA – L’appuntamento davanti al giudici per le indagini preliminari per Luigi Bisignani è alle 13.30 di lunedì 20 giugno. A quell’ora comincia l’interrogatorio di garanzia per l’uomo di affari al centro dell’inchiesta sulla cosiddetta P4, destinatario di una ordinanza di custodia agli arresti domiciliari.
Bisignani sarà faccia a faccia con il gip Luigi Giordano al dodicesimo piano della Torre B del Palazzo di Giustizia, al Centro Direzionale di Napoli. Saranno presenti i due pm titolari dell’inchiesta, Henry John Woodcock e Francesco Curcio, mentre Bisignani sarà assistito dagli avvocati Fabio Lattanzi e Giampiero Pirolo.
Secondo quanto scrive l’Ansa le domande del giudice dovrebbero riguardare tre dei nove capi di imputazione contestati dai pm: si tratta di tre ipotesi di favoreggiamento per le quali è stato emesso il provvedimento restrittivo.
Tra i reati per i quali non è stata concessa dal gip la custodia vi è l’associazione segreta (reato previsto dalla Legge Anselmi) che rappresenta comunque il ”cuore” dell’inchiesta e sulla quale i pm proseguono la loro attività.
Come scrive Guido Ruotolo su La Stampa “Bisignani, se potesse chiederebbe il processo immediato, convinto di aver già chiarito tutto nei vari interrogatori che hanno preceduto la richiesta di custodia cautelare”.
Gli inquirenti infatti sarebbero convinti che Bisignani, insieme con il parlamentare del Pdl Alfonso Papa e il sottufficiale dei carabinieri Enrico La Monica, si sarebbero procurati notizie riservate, soprattutto su indagini avviate dalla magistratura, per esercitare pressioni a vari livelli, dal mondo dell’imprenditoria alle istituzioni.
C’è attesa intanto per conoscere il contenuto delle migliaia di pagine di atti allegati, tra verbali di interrogatorio di testimoni (oltre 100) e intercettazioni telefoniche racchiusi in nove faldoni.
Parte dell’indagine dovrebbe essere trasmessa presto alla procura di Roma per competenza territoriale, Tra gli argomenti che saranno sottoposti al vagli degli inquirenti della capitale l’appalto per l’informatizzazione della Presidenza del Consiglio, affidata all’Italgo e la compravendita di un immobile, sempre con la Presidenza del Consiglio, per un importo indicato in 100 milioni di euro, saltata proprio quando si è sparsa la voce dell’inchiesta napoletana, nonché gli appalti delle Ferrovie dello Stato e della Ib Italiani Breakers e di società del comparto Finmeccanica, e i rapporti di Bisignani con la Rai.