Sono arrivati tutti a Belfast per la firma di un accordo che apre un’alba nuova nella storia tormentata dell’Irlanda del Nord. L’intesa firmata tra partiti cattolici e protestanti nordirlandesi per la devolution dei tribunali e della polizia apre “un nuovo capitolo” nella storia della provincia britannica: è grande la soddisfazione del premier britannico Gordon Brown, mentre l’omologo irlandese Brian Cowen accanto a lui in conferenza stampa ha parlato di “un passo essenziale per la pace, la sicurezza e la stabilità nell’Irlanda del Nord”.
Brown e Cowen sono giunti a Belfast nella mattinata del 5 febbraio per siglare l’accordo raggiunto nella notte dai partiti nordirlandesi, accordo che sembra scongiurare la crisi politica che minacciava di affondare il governo biconfessionale al potere dal 2007. Peter Robinson, leader del Democratic Unionist Party (Dup, principale formazione protestante) ha ricevuto il sostegno del suo partito per la riforma della giustizia e della polizia, dopo aver ottenuto dai cattolici dello Sinn Fein delle garanzie su due questioni principali: la Commissione per le Parate che non discriminerà le tradizionali marce orangiste, e il Ministero della Giustizia, che non andrà a un esponente dello Sinn Fein.
Dopo il disarmo delle formazioni paramilitari di fatto ormai quasi completato, la devolution di tribunali e forze di sicurezza era l’unica tessera ancora mancante del mosaico disegnato dagli accordi del Venerdì Santo, firmati nel 1998: proprio le polemiche sulla gestione della polizia avevano paralizzato negli ultimi mesi le attività del governo biconfessionale varato nel 2007 e guidato dallo stesso Robinson.
La vecchia polizia, l’Ulster Constabulary – formata al 90% da protestanti – era accusata di collusione con i gruppi paramilitari unionisti; la nuova forza pubblica prevede un sistema di reclutamento basato su quote, che dovrebbe portare alla parità tra cattolici e protestanti nel 2011; attualmente gli agenti appartenenti alla comunità cattolica costituiscono circa un quarto del totale