ROMA, 13 SET – Se inviare o meno gli ispettori a Napoli, cosi' come sollecitato per una seconda volta dal Pdl, il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma lo decidera' dopo aver ricevuto risposte scritte dalla procura generale del capoluogo campano che – secondo quanto si e' appreso – al momento non sarebbero ancora arrivate al dicastero di Via Arenula. Il Guardasigilli, infatti, gia' la scorsa settimana ha avviato accertamenti preliminari su un'eventuale fuga di notizie relativa all'inchiesta sulla presunta estorsione ai danni del premier Silvio Berlusconi per la quale sono indagati Gianpaolo Tarantini, sua moglie 'Nicla', e Valter Lavitola.
Palma avrebbe sollecitato chiarimenti sia a proposito della pubblicazione da parte dell'Espresso di intercettazioni (non ancora depositate) tra Lavitola e il premier, sia sull'articolo di Panorama che gia' qualche settimana fa anticipava il contenuto dell'inchiesta. Entro questa settimana, o al massimo entro martedi' prossimo, Palma dovra' rispondere alla prima interpellanza urgente presentata a Montecitorio dai deputati del Pdl Enrico Costa e Manlio Contento. Se dalla procura generale di Napoli non dovessero arrivare chiarimenti esaustivi, Palma potrebbe decidere di inviare gli ispettori. A questi accertamenti, gia' avviati, il Guardasigilli ne fara' seguire altri, per rispondere anche all'interrogazione (che non ha tempi contingentati come l'interpellanza) con la quale Costa e Contento tornano a sollecitare l'invio degli ispettori dopo che il procuratore Giovandomenico Lepore ha ritenuto non sufficiente la memoria scritta del premier tanto da non escludere un suo accompagnamento coatto, e dopo che i Pm hanno deciso di 'sollevare' dal segreto professionale i difensori di uno degli indagati. Cosa che – a detta di parlamentari del Pdl – in base all'art.200 del codice penale toccherebbe al giudice, ma solo come 'extrema ratio'.