Italicum, dissidenti Pd sostituiti in Commissione. Cuperlo: “Governo a rischio”

Italicum, dissidenti Pd sostituiti in Commissione. Cuperlo: “Governo a rischio”

ROMA – I “ribelli” del Pd, dieci, sostituiti con altrettanti “fedeli” nella Commissione Affari Costituzionali della Camera. E’ l’ultima mossa del Pd di Renzi per neutralizzare la minoranza in vista dell’approvazione della legge elettorale che proprio in questa commissione dovrebbe ricevere l’ultima approvazione prima della votazione finale nell’aula di Montecitorio. Lunedì sera l’ufficio di presidenza del Pd ha deciso per una sostituzione ad hoc, valida cioè solo per l’esame dell’Italicum, non definitiva quindi.

Ad essere sostituiti sono Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo, Rosy Bindi, Andrea Giorgis, Enzo Lattuca, Alfredo D’Attorre, Barbara Pollastrini, Marilena Fabbri, Roberta Agostini e Marco Meloni mentre i nomi dei deputati che subentreranno saranno resi noti prima dell’inizio delle votazioni sugli emendamenti, previsto per martedì alle 14.30.

Dal partito Lorenzo Guerini conferma: “I membri delle commissioni parlamentari sono designati dall’ufficio di presidenza del gruppo e quindi possono essere sostituiti”.

Sull’Italicum un altro nodo da sciogliere: la fiducia. Il governo potrebbe ricorrere al voto di fiducia in aula, avendo Renzi chiarito più volte che lega il suo destino da premier all’approvazione di questa legge in discussione ormai da mesi. Ma la minoranza Pd, per voce di Gianni Cuperlo, non ci sta:

Il ricorso alla fiducia sull’Italicum rappresenterebbe “uno strappo” che “metterebbe seriamente a rischio il proseguimento della legislatura, perché le opposizioni tutte avrebbero una reazione forte”. Cuperlo ha rinnovato quindi il suo “appello a che questo strappo si eviti”.

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Elisa D'Alto