ROMA – Tempi lunghi, accordo che non c’รจ: Il voto sulla legge elettorale Italicum rischia di slittare alla Camera dei deputati. ย Si lavora in extremis a un accordo: 40% delle donne tra i capilista.
Tra gli emendamenti che hanno sollevato il dibattito ci sono ย il “salva-Lega”, le quote rosa, le candidature multiple e la delega al governo per la formazione dei collegi.
Ma a tenere banco รจ soprattutto la questione quote rosa. Perchรฉ accordo ancora non c’รจ, Forza Italia tiene il punto e continua a dichiararsi contraria. ย I lavori, quindi, nel pomeriggio di lunedรฌ sono stati sospesi per “approfondire e discutere”. L’ultima ipotesi di accordo su cui lavorano le parti รจ quella di un “contentino rosa”: niente paritร ย ma un minimo del 40% di donne tra i capilista.ย
Se il premier Matteo Renzi sperava di chiudere “entro domani mattina”, e cioรจ il 10 marzo, il rischio รจ di arrivare ad un nulla di fatto.
Proprio le quote rosa, scrive Repubblica, sono il nodo della questione:
“Non รจ stato sciolto, infatti, il nodo sulla paritร di genere, con Forza Italia ferma sulla posizione di non apportare alcuna modifica all’accordo Renzi-Berlusconi. L’Aula, convocata per le 11, potrebbe quindi slittare ancora”.
Francesco Paolo Sisto,ย presidente della commissione Affari costituzionali e deputato di Forza Italia, intervistato da Radio24 ha dichiarato:
“Noi dobbiamo tenere una posizione conforme all’accordo, il voto poi รจ affidato ai singoli parlamentari. Ma sarebbe grave se si usassero gli emendamenti sulla paritร di genere per saltare la riforma. Emendamenti peraltro che violano dei precetti costituzionali, come dimostrano due sentenze della Corte costituzionale. Nessuno mi ha chiamato stanotte – aggiunge Sisto – non mi risultato cambiamenti rispetto a quanto deciso nell’accordo fatto con il Pd”.
Sisto, chiedendo lo stop fino alle 14,30, ha poi ribadito:
“Forza Italia dice no alle quote rosa perchรฉ sarebbero una norma con problemi di incostituzionalitร evidenti”.
Il Pd invece sarebbe aperto ad una modifica “pro quote rosa” della legge elettorale, ma a patto che ci sia l’accordo di tutti i sottoscrittori del patto sull’Italicum.